Uno dei "nemici" di scampagnate o passeggiate in campagna, sui sentieri montani o, per assurdo, in alcuni cimiteri di montagna è la vipera che, pur essendo utilissima all'eco sistema, ormai è diventata un rettile infestante a causa della quasi estinzione dei suoi nemici naturali quali il fagiano, il cinghiale (quello autoctono) ed alcuni suoi simili meno velenosi ma altrettanto letali per questo serpente.

In caso di un incontro indesiderato dovete tenere presente una cosa fondamentale: la vipera non è aggressiva per natura e, se le si da la possibilità, preferisce la fuga all'attacco in quanto è un cacciatore prevalentemente notturno, infatti il suo metabolismo a sangue "freddo" si ricarica, appunto, durante le ore più calde in cui si arrotola attorno a rocce o tronchi ben esposti al sole o si stende per tutta la sua lunghezza su prati erbosi con erbetta quasi secca e con sassolini che, scaldandosi, le riattivano il suo sistema linfatico.

Non è nemmeno raro rinvenirla su pietraie molto diffuse sui crinali e sulle montagne di casa nostra su tutto il territorio nazionale e, sino a poco tempo addietro, solo in Sardegna non se ne aveva notizia ma ora anche sull'isola dei Nuraghe ha fatto la sua comparsa (non oso pensare come ci sia arrivata ). Quindi se si ha la ventura di essere punti da una vipera ci sono pochi ma importanti accorgimenti da adottare, ed il primo e fondamentale è non perdere la testa.

Assolutamente tossica la vipera non si può definire un serpente velenoso per eccellenza anche se di decessi causa sua sono numerosi ma spesso queste morti sono il risultato di una serie di fattori complementari che aiutano gli enzimi e la forma d'essenza proteica (perché di questa sostanza è il veleno del rettile) ad esplodere nel nostro organismo.

Cercare di non perdere la testa vuol dire controllare anche il battito cardiaco, azione fondamentale per evitare di maggiorare il flusso pressorio del sangue .

Subito dopo incidere la ferita con un normalissimo coltellino svizzero (o lama simile), non pensate a cauterizzare la ferita perché ci vuole troppo tempo ad arroventarne la lama, indi, legare con qualsiasi laccio la parte superiore la zona interessata dal morso: per rallentare il flusso sanguigno ma non troppo,altrimenti si corre il pericolo imminente di necrosi nella parte occlusa, questo ci dovrebbe dare il tempo di raggiungere il più vicino pronto soccorso senza dover ricorrere al siero anti vipera (il che spesso è più dannoso del veleno stesso).

Non bere nulla di freddo, caffè o te sono assolutamente da evitare e non assumere ansiolitici che possono impedire una reazione adeguata od una lucidità necessaria a controllare il sistema nervoso.

Fondamentale ricordare che un fisico ben allenato ed un cuore forte sono le migliori garanzie per superare il "momento critico", dopo ci toccherà una febbre di medio/alta temperatura ed un gonfiore piuttosto prominente sulla parte lesa che saranno solo un brutto ricordo … ma la migliore cura è la prevenzione e quindi fare rumore in caso di sospetta presenza di rettili , defogliare con cura attorno ai funghi e fiori (questo consiglio, di vecchia fattura, proviene dalla saggezza popolare ) con un bastoncino ed indossare calzature adeguate come scarponcini o piccoli stivali sopra calzettoni da montagna in quanto il nostro serpentello ha sì denti aguzzi ma corti e, dunque, queste protezioni sono il minimo indispensabile che ci servirà nelle nostre attività bucoliche quali che siano.

E' buona cosa ricordare che in italia la nostra Berus ha anche tre altre cuginette altrettanto pericolose (una in particolare) e sono rispettivamente:

a) Aspis da corpo tozzo variegato e colore tigroide

b) Ursinii (o vipera dai due corni), l'habitat è quasi esclusivamente nelle tre Venezie e sul carso dal manto quasi mimetico.

Ed il famigerato "marasso di palude" dal colore adeguato all'ambiente in cui lo si rinviene, che come si evince dal suo nome, lo si trova in zone acquitrinose spesso confuso con il "biacco" che, se pur aggressivo è innocuo, al contrario del "marasso", il quale si annovera fra i più letali della famiglia ed è quasi sempre un pericolo per chi cammina per rive o per campagne.

Ove ci siano ruscelli anche di acqua pulitissima, questa vipera è diffusa in tutto il nostro territorio, sino a spingersi anche in zone poco sospette come i cimiteri od i parchi con fontane adiacenti a boschetti o simili.

Notizie popolari, appunto, ci riportano che in alcuni paesi sono stati rinvenuti rettili anche su tombe o luoghi poco frequentati ma di questo non c'è prova alcuna se pur i quotidiani locali ne hanno fatto articoli noi ci limitiamo a prenderne atto, come rendiamo noto di aver ricevuto la visita di una Berus proprio davanti alla porta della roulotte di campagna nonostante avessimo cani e gatti che scorazzano ovunque nei dintorni ed il luogo abbastanza in ordine. Quindi questo fa pensare che non ci siano più luoghi in cui si è sicuri e questo a causa della quasi estinzione dei nemici naturali del rettile in questione ad opera dell'uomo.