Il Sole 24 Ore ha pubblicato anche quest'anno l'indagine sulle città italiane ordinate per la migliore qualità della vita. Le città sono state monitorate secondo sei parametri: Tenore di vita, Affari e Lavoro, Servizi Ambiente Salute, Popolazione, Ordine pubblico e Tempo libero.

Al primo posto, salita di 6 posizioni rispetto alla classifica dell'anno precedente, c'è Ravenna, 160.000 abitanti, a pochi chilometri dal mare Adriatico, i cui monumenti paleocristiani sono stati dichiarati bene dell'UNESCO, e la cui storia la vede al centro dell'Occidente per ben 300 anni, quando fu capitale prima dell'Impero romano, poi degli Ostrogoti e del Regno bizantino.



Al secondo posto Trento, 120.000 abitanti, l'anno scorso città più vivibile d'Italia, che mantiene comunque un'invidiabile posizione, merito del suo clima e del suo territorio (il 50% della superficie comunali è occupato da boschi) oltre che della sua atmosfera assolutamente a misura d'uomo.

Segue poi un'altra città emiliana, Modena, di 180.000 abitanti, che fa un salto di 13 posizioni rispetto alla classifica del 2013. Di importanza storica e culturale, la città fu capitale del Regno degli Este per 350 anni, ed è una importante sede universitaria per molti ragazzi.

Ci sono poi Belluno, la città alpina,comune di appena 35.000 abitanti capoluogo della provincia omonima del Veneto, Reggio Emilia, Aosta, Bologna, Milano, Siena e Bolzano.

Queste le prime dieci. Vediamo ora però le ultime in classifica, le peggiori dieci, che come nel 2013 si confermano essere prevalentemente città del Mezzogiorno. Al 98esimo posto una città capoluogo calabrese, Cosenza, di 67.000 abitanti, poi Catania, la pugliese Lecce, poi altre due siciliane, Enna e Caltanissetta. Seguono al 103esimo posto una sorprendente Taranto, che anche se minata dai drammatici fatti ambientali di cui tutti siamo a conoscenza, sale di posizione rispetto alla classifica dell'anno scorso, poi Caserta, Foggia, Reggio Calabria e all'ultimo posto Agrigento, in black-list già dal 2007.