Sanzione amara per Mario Balotelli. L'attaccante del Liverpool FC è stato punito dalla Federcalcio Inglese, la Football Association, per il post a sfondo razzista pubblicato i primi di dicembre sul suo account Instagram e dovrà pagare una multa di 25mila sterline, frequentare un corso educativo e scontare un turno di squalifica. Balotelli aveva infatti pubblicato un'immagine di Super Mario, personaggio della fortunata serie di videogiochi dal titolo omonimo da cui il calciatore ha ereditato il suo soprannome, su cui erano state aggiunte alcune frasi: "(Super Mario) salta come un nero e raccoglie monete come un ebreo".

Subito poi alcuni erano insorti ed il post, che però già aveva scatenato polemiche perché ritenuto razzista e offensivo, era stato rimosso. Ne era comparso un altro in cui Balotelli invitava chi lo criticava a tacere perché anche sua madre ha discendenze ebraiche. A quanto pare però a nulla sono bastate le giustificazioni del calciatore, e le sue scuse, pubblicate la mattina dopo su Twitter, in cui scriveva: "Chiedo scusa se ho offeso qualcuno. Il post era di significato anti-razzista con un po' di ironia. Ora capisco che fuori dal suo contesto potrebbe avere l'effetto opposto. Non tutti i messicani hanno i baffi, non tutti i neri saltano alto, e non tutte le persone ebree sono ossessionate dal denaro.

Ho usato un'immagine fatta da qualcun'altro perché era rappresentato Super Mario e pensavo che fosse divertente e non offensivo. Sono veramente dispiaciuto".

La Football Association, che aveva subito aperto un'inchiesta sull'attaccante del Liverpool, ha deciso di squalificarlo e multarlo per il suo gesto. Immediata la replica "social" di Mario Balotelli, che ammette su Twitter: "A seguito delle recenti polemiche collegate al mio post su Super Mario, la decisione della FA ha chiarito che è stato sbagliato pubblicarlo.

Mi dispiace che tutti i miei compagni di squadra e i miei sostenitori devono essere penalizzati per qualcosa che ho fatto e di cui ora mi pento. È mia intenzione attenermi alla decisione della FA e fare in modo che tutto questo non accada più".