Alla faccia dell’inquinamento e delle norme europee che prevedono lo smaltimento dei rifiuti tramite inceneritori solo come ultima e remota possibilità, il Governo prepara l’apertura di 12 nuovi inceneritori. L’Esecutivo, il 29 luglio, ha intimato, con una comunicazione ufficiale relativa ad un decreto attuativo, a diverse Regioni d’Italia di programmare subito tutto l’Iter per l’apertura dei nuovi bruciatori di immondizia. Si tratta di dare la definitiva attuazione ad un progetto presente nel Decreto Sblocca Italia.
Quali Regioni sono interessate dai nuovi inceneritori?
Oggi in Italia sono presenti su tutto il territorio la bellezza di 42 inceneritori in piena attività e per qualcuno si parla già di autorizzare l’aumento delle tonnellate di rifiuti da eliminare. Oltre ai 12 di cui il Governo sta parlando, altri 6 sono già in via di apertura perché già autorizzati. Se la manovra dell’Esecutivo andrà in porto, alla fine, sul territorio italiano saranno presenti 60 inceneritori. Gli ambientalisti saranno già sul piede di guerra per via dell’alto impatto inquinante che questi mostri hanno e non basta la produzione energetica a basso costo che ne fuoriuscirebbe per giustificare il disastro ambientale che ne consegue.
Il progetto prevede l’apertura di due dei dodici inceneritori in Sicilia e Toscana. Per gli altri 8 sarebbero interessate regioni dal Nord al Sud e cioè Piemonte, Liguria, Veneto, Umbria, Marche, Campania, Abruzzo, e Puglia.
Cosa ha fatto il Governo?
Il Governo come detto ha inviato la bozza del Decreto a tutti i Governatori delle Regioni citate mettendo in agenda una riunione per il 9 settembre.
Per l’Esecutivo, alla prossima conferenza Stato-Regioni, si dovrebbe dare il via libera all’operazione e per questo ha imposto al Ministero dell’Ambiente di predisporre tutto in tempi celeri. Nel Decreto attuativo si fa riferimento alle direttive provenienti da Bruxelles come giustificazione delle imminenti aperture. Nella lettura di quello che dice la UE però, gli inceneritori sono solo la soluzione ultima al problema dei rifiuti.
Infatti, Bruxelles spinge per aumentare e perfezionare la raccolta differenziata per diminuire la presenza di rifiuti tramite il riciclo di tutto ciò che può essere riutilizzato. Inoltre, sempre dalla Comunità Europea, si preferisce autorizzare ad aprire gli impianti di bruciatura a freddo che sono meno inquinanti e che permettono il riciclo di maggiori specie di rifiuti. Il nostro Governo invece opta per gli inceneritori e non si capisce il perché dal momento che studi tecnici alla mano, per i comuni bruciare immondizia dovrebbe costare di più che riciclarla.