Il mese di dicembre ci ha lasciati con il 91% di precipitazioni in meno rispetto alla media, e il mese di gennaio ci ha già catapultati in primavera, con gli stessi millimetri di pioggia che cadono ad agosto. Tutto questo ha prodotto siccità nelle campagne e allarmi smog nelle principali città italiane. Un inverno anomalo e tra i più bollenti degli ultimi 215 anni. E proprio i cosiddetti giorni della merla, che dovrebbero essere i più freddi dell'anno, hanno portato un caldo record per il periodo. Questo è il quadro che ci presenta la Coldiretti, sulla base dei dati Eucea relativi ai primi 20 giorni del mese di gennaio.

Scenari estivi e relative preoccupazioni

Sono state adottate misure di contenimento dello smog che fanno svuotare le città dal solito traffico. Le montagne sono prive di neve e i principali laghi italiani sono quasi vuoti. Il livello dei fiumi è pari al livello estivo, i prati sono pieni di fiori e gli alberi da frutto nelle campagne, fioriscono. Preoccupa principalmente l'alto livello di smog, dannoso per la salute, e l'assenza di neve sulle montagne, che di norma garantisce afflussi idrici molto importanti per le coltivazioni e per le raccolte dei mesi primaverili e estivi. La Coldiretti pensa che si debba intervenire subito, rifornendo i laghi di acqua, in modo tale da ridurre la percentuale di una possibile desertificazione dei territori.

Se si interviene subito, questi provvedimenti dovrebbero servire almeno ad evitare gravi ripercussioni sull'economia e sull'equilibrio ambientale.

Fiumi e laghi praticamente secchi

In uno scenario del genere, non se la cavano neanche i fiumi italiani. I livelli idrometrici del Po, sono gli stessi dei mesi estivi. Dalla rilevazione effettuata a Pontelagoscuro, emerge che il livello dell'acqua è di circa 2 metri più basso rispetto al livello dell'acqua rilevato lo stesso periodo dello scorso anno. I laghi sono ai minimi storici. Il lago Maggiore è pieno solo al 17% della sua capacità, il lago di Garda al 33% e il lago di Como è sceso addirittura al 12%.