Alla ricerca di nuovi giacimenti di idrocarburi nel mare delle Isole Tremiti, un angolo di paradiso tra i più importanti d’Europa. Risale al 22 dicembre 2015 la notizia, tra l'altro passata in sordina, del concesso permesso dal Ministero dello Sviluppo Economico alla società Petroceltic Italia srl di poter devastare un’area di 373 kmq di fondale marino, alla ricerca del così tanto desiderato petrolio e o gas, ammesso che se ne trovi.

Cercare il petrolio nei mari più preziosi che abbiamo

Il permesso di poter svolgere ricerca petrolifera al largo delle Tremiti, è stato concesso per la scandalosa cifra di circa 1.900 € l’anno, e c’è da dire che a dicembre ancora non iniziavano i saldi. Le possibili tecniche che verranno utilizzate risultano tra le più devastanti, come l’air gun che prevede potenti esplosioni sottomarine a discapito della fauna marina, causando sordità e lesioni ai pesci. 'Si guadagna di più imbottigliando acqua di rubinetto' qualcuno afferma.

Non solo le Isole Tremiti ma anche Pantelleria

A rischio anche un’area di 4.124 kmq nei pressi di Pantelleria e nel golfo di Taranto 4.025 kmq.

In pericolo quindi diversi paradisi ambientali, si attendono solo i permessi. ‘Il rischio di danneggiare per sempre questi tesori ambientali è concreto, ci si dovrebbe impegnare in una politica energetica completamente differente’ dichiara la Federazione dei Verdi.

Su Change.org mancano poche firme

A sostegno della petizione, lanciata su Change.org dai Verdi, ci sono più di 55.000 firme, a partire da quelle di Giobbe Covatta, Angelo Bonelli, Syusy Bladi, Domenico Finiguerra, Vincenzo Fornaro, Fulvia Gravame, Simona Internò, Gregorio Mariggiò, Luana Zanella, Francesco Alemanni, Gianfranco Mascia, Rinaldo Sidoli. Quanto è importante diffondere questa petizione siamo noi a deciderlo. E’ stato in oltre chiesto al presidente della Regione Puglia di istituire un’area marina protetta che abbracci le Isole Tremiti, per cercare di salvaguardare un patrimonio naturalistico tra i più importanti di Europa.