Le mura del monastero-fortezza che sovrastano il mare delle Isole Tremiti si preparano ad una battaglia dura: niente perforazioni in questo luogo per cercare petrolio e a poco serve distinguere tra ricerche preliminari, prospezioni a più di 12 miglia dalla costa e trivellazioni come si affanna in queste ore il Governo, qui vengono trattate tutte allo stesso modo e alla stregua di un'eresia. Nel mezzo di un parco marino dove "è vietata anche la pesca dei calamari", fanno notare gli abitanti, "chi può azzardarsi di parlare di petrolio? Dobbiamo ancora rischiare noi con la nostra economia?
E' questa la domanda che farei a questi signori!" dichiara il sindaco delle Isole Tremiti (arcipelago situato nel mare Adriatico della città di Foggia, in Puglia) Antonio Fentini, "è un bene di tutta l'Italia e gli abitanti hanno dei valori, non toglieteceli".
In una giornata ventosa si preannuncia un ben altro tipo di bufera, che comunque il risultato lo ha già ottenuto, ovvero quello di rinviare la decisione della Consulta sul referendum promosso da 10 Regioni, decisione prevista domani ma slittata al 19 gennaio: a scatenare le polemiche è stata la concessione di nuove licenze per cercare idrocarburi dal Golfo di Taranto al mare siciliano di Pantelleria (Trapani), dall'Abruzzo alla Puglia passando il gioiello delle Tremiti circondato da quel blu che tanto era caro a Lucio Dalla.
Le dichiarazioni del Presidente della Puglia
Il Presidente della Regione Puglia invoca chiarezza da parte del Governo: "Dica chiaramente, al popolo italiano, che vuole andare a cercare il petrolio nei mari più preziosi che abbiamo. Lo deve dire. Quello che non può fare è prendere in giro le persone" e continua dicendo "io ho l'impressione che sarà difficile per qualcuno andare a trivellare il mare intorno alle Tremiti perché io sarò su una barca ad impedire, a chi vuole andare a trivellare da quelle parti, di lavorare in pace".Per definire comuni strategie il sindaco delle Isole Tremiti ieri ha incontrato il Presidente della Regione, ma già alle Tremiti si era affrontata la questione, quindi non è la prima volta che se ne parla - ed era stato vinto un ricorso al TAR - ma cambiando ed inserendo delle variazioni sul testo delle licenze, adesso possono lavorare.