L'Oréal, la nota azienda che si occupa di cosmesi, è stata al centro del mirinodegli animalisti per moltissimi anni, a causa della sperimentazione animalepraticata durante la fase di sviluppo e di studio dei propri prodotti.E' già da molto tempo, però, che sul sito web aziendale viene riferito che gli animali non sono più utilizzati per i test cosmetici, tranne che ove necessari perchè richiestidaun’autorità o per rispettare dei regolamenti.
La questione è delicata perchè comprende la provenienza delle materie prime, che spesso vengono importate dalla Cina, paese dove la regolamentazione in merito ai test dei prodotti finiti è completamente differente.Il lavoro che sta cercando di fare L'Oréal è proprio quello di cambiare le cose alla radice, spingendo la Cina ad abbracciare nuove regolamentazioni di produzione, lontane dall'utilizzo dei test in vivo.Ma c'è anche una novità che va segnalata.
La collaborazione con Organovo
Organovo è un'azienda che si occupa di stampe 3D organiche.In commercio ci sono già le sue stampe di tessuto epatico umano che permettono test antidroga e tossicologici.
Attualmente sta lavorando anche alla realizzazione di un tessuto analogo, ma renale.E' stata annunciata, da poco, una suacollaborazione con L'Oréal USA. Un evento che segnalerebbe una vittoria decisiva a favore degli animali: testando i propri prodotti con queste stampe organiche, infatti, si eliminerebbe definitivamente la sperimentazione in vivo.L'Oréal sarà quindi la prima azienda a fare questo tipo di esperienza con latecnologia Novagen Bioprinting Platform, che consente di riprodurre tessuti che imitano la pelle umana.
Consumatori e Multinazionali
La lotta alle multinazionali, in questi anni, è avvenuta attraverso i canali più disparati e le rivelazioni più incredibili, più o meno veritiere. Molto spesso, infatti, circolano in rete informazioni "gonfiate" o sbagliate che mirano a ledere, appositamente, la fama di alcuni marchi, case di produzione e quant'altro.Per quanto sia sempre giusto informarsi e controllare la veridicità di alcune informazioni, è indubbio però che molto di quello che accade tra le tessiture operaie delle multinazionali è, non sempre, accettabile.
Moltissimi sono gli animalisti che si sono schierati contro L'Oréal negli anni passati, e giurano di continuare a non comprare i suoi prodotti "perchè sarebbe come mancare di rispetto a tutti gli animali che sono stati straziati in questi anni".C'è chi vede questa mossa della L'Oréal come un passo obbligato per raccogliere nuovi acquirenti e per instillare fiducia in chi li boicottava, mentre altri si rendono conto, semplicemente, che le regole stanno, fortunatamente, cambiando, e che per sopravvivere la cosa migliore che si possa fare è adattarsi ed adeguarsi oltre che, ovviamente, migliorarsi.
Qualunque sia la verità, la nota positiva in tutta questa storia c'è: molti animali smetteranno di essere allevati per essere seviziati ed uccisi; e questo vale molto più di qualunque altra parola o scelta personale.