I ghiacci dell’Artico hanno raggiunto una soglia di estensione minima mai raggiunta prima. I dati rilevati daNational Snow and Ice Data Centerdell'università di Boulder in Colorado (Nsidc) e dalla Nasa, infatti, confermano che lacalotta polare Articanon è mai stata così piccola durante il periodo invernale. Da quando, nel 1979, quest’area viene tenuta sotto controllo non si erano mai raggiunti questi livelli. Un record dunque, ma del quale andare poco fieri. Ogni anno, i ghiacci che ricoprono l’Oceano Artico si riducono nel periodo tra la primavera e l’estate, per poi crescere nuovamente ed estendersi nel periodo invernale.
L’estensione massima, poi, viene raggiunta generalmente nel mese di marzo e, non a caso, le osservazioni e i controlli satellitari vengono rilevati proprio in questo mese.
L’ultima rilevazione, infatti, è avvenuta il 24 marzo 2016. I dati non sono per niente rassicuranti. Ci dicono, infatti, che l’estensione massima dei ghiacci di quest’anno è pari a 14,52 milioni di chilometri quadrati, vale a dire la quota più bassa mai rilevata prima, inferiore addirittura ai 14,54 milioni di chilometri quadrati dello scorso anno. Dunque, 20.000 chilometri in meno del 2015, è questa la quantità che ha segnato il record. Anche se apparentemente il calo può sembrare insignificante, in realtà gli 0,02 milioni di km quadrati sono pari alla superficie di una delle regioni più grandi dell’Italia.
Ora è opportuno dare uno sguardo ai dati degli altri anni per capire l’effettiva portata del fenomeno.
Un trend negativo che dura da oramai 13 anni e in continuo sviluppo
Basta dare uno sguardo ai dati relativi agli ultimi anni per capire che la rilevazione di quest’anno non è per niente casuale. Sono ben 13 anni, infatti, che la soglia massima di estensione dei ghiacci artici continua a scendere, toccando di anno in anno picchi sempre più bassi.
Il trend al ribasso è confermato da Walt Meier, glaciologo della Nasa. Meier, infatti, ci spiega che le estensioni invernali saranno sempre più basse, a causa anche delle sempre più calde temperature dell’atmosfera, ma anche di un oceano sempre più riscaldato. Non a caso, dunque, le temperature alte dei primi mesi del 2016 hanno contribuito a rafforzare questo fenomeno e a raggiungere il nuovo record negativo.
Dal 1979 ad oggi si è verificata una diminuzione dell’estensione dei ghiacci di circa 1,6 milioni di chilometri quadrati, pari circa alla superficie di 5 dei maggiori stati europei messi insieme. I dati sono, dunque, allarmanti. Come ben sappiamo, infatti, il continuo innalzamento della temperatura può determinare lo scioglimento dei ghiacci e l’innalzamento delle acque, dando vita ad effetti ritenuti catastrofici.