IlCop21, primo accordo universale sul clima, presentato a Parigi lo scorso 12 dicembre, sarà firmato oggi ufficialmente da più di165 Paesialla sede delleNazioni Unitea New York. L'accordo si impegna di mantenere il riscaldamento globaleal di sotto di 1,5° e considerato il graduale aumento delle temperature e le sue ripercussioni sul globo, tale impegno è vitale per le sorti future del nostro pianeta.

Una data simbolica

La scelta di firmare il22 aprileè simbolica: il 22 aprile del 1970, il senatore del WinsconsinGaylord Nelsonistituì La Giornata Mondiale delle Terra, iniziativa maturata dopo esser stato sensibilizzato dai vari movimenti ambientalisti nati dai pacifisti negli anni della guerra del Vietnam, che gli fecero pensare che la soluzione ideale era dedicare alla Terra una grande manifestazione nazionale.

Tali movimenti furono ispirati dal romanzo "Primavera Silenziosa" della biologaRachel Carson, un libro che puntò il dito sull'uso frequente dei pesticidi e sui loro effetti negativi sull'Ambiente, che ben presto sollevò le prime discussioni sul tema della protezione del nostro ecosistema.

L'impegno dei Paesi firmatari

Si conoscono gli effetti degli aumenti del riscaldamento climatico: lo scioglimento dei ghiacci e l'innalzamento del livello del mare che potrebbe causare alluvioni, cicloni, siccità, ondate di caldo e gelo è il pericolo sentito maggiormente e meglio conosciuto. L'attività umana ha grosse responsabilità su quello che avverrà se non si fa qualcosa, ed qui che vige la necessità di tale accordo, dove i Paesi che firmeranno, dovranno far diminuire le emissioni di di CO2 del 40-70% entro il 2050, secondi i termini del testo di Parigi; un po' lontano dalle richieste originali dell'accordo, ma pur sempre un passo importante in termini di sviluppo sostenibile.

Si aggiunge la previsione di uno sforzo finanziario maggiore da parte dei Paesi sviluppati, atto ad aiutare quelli economicamente più deboli, di cui figurano alcuni che sono tra i più danneggiati dal riscaldamento globale. Naturalmente le nazioni coinvolte presenteranno (o si spera che lo facciano) dei rapporti sulle emissioni prodotte e saranno valutate le azioni intraprese per il raggiungimento dell'obbiettivo.

Questo accordo rappresenta una svolta storica in merito alla protezione dell'ambiente, soprattutto dal corposo numero degli Stati interessati, i quali per la prima volta sono d'accordo sul pericolo che sta correndo il nostro pianeta e sulle misure da adottare per proteggerlo.