A breve si terrà la ventunesima Conferenza Internazionale del clima, chiamata per questo motivo COP 21, che vedrà la partecipazione dei "grandi del mondo" per analizzare e attuare politiche di prevenzione, al fine di impedire un ulteriore surriscaldamento terrestre (si prevede addirittura un innalzamento di almeno due gradi centigradi entro il 2100).
Come agire?
Sapendo la causa del problema, cioè l'eccessiva emissione di gas serra prodotti dall'attività dell'uomo, si discuterà soprattutto sul "come" agire. Sebbene si stiano ancora proponendo delle soluzioni per affrontare questa necessità, non è ancora chiara la rigidità/flessibilità di fondo che sta dietro alla responsabilità morale e civica dei singoli Paesi.
I dati, inoltre, ci informano che un'attuazione del nuovo accordo di Parigi con un'attesa fino al 2020 risulta inefficace. Dunque, la promessa dei vari Stati impegnati in tal senso, di una riduzione e limitazione entro il 2025 o 2030 non trova riscontri positivi nelle prospettive future,Infatti, in questo caso si prevederebbe un innalzamento di tre gradi invece di quattro, comunque troppi per non aspettarsi gravi danni ambientaliper l'intero Pianeta Terra.
I Paesi più poveri come interverranno?
Per ultimo, ma non meno importante, è l'aiuto nei confronti dei Paesi più poveri, sprovvisti di mezzi utili alla riduzione di emissioni di gas serra. Già nel 2009, gli Stati più sviluppati si erano preoccupati del problema, ripromettendosi di stanziare le risorse necessarie.
Purtroppo questo progetto è ancora in via di sviluppo e i 100 miliardi di dollari all'anno dopo il 2020, ancora non sono stati raccolti, in quanto è ancora forte l'indecisione su come contabilizzarli, se in qualità di donazioni o prestiti.
I Paesi in via di sviluppo non vogliono però, giustamente, che questo denaro venga a sostituire quello stanziato per lo sviluppo, chiedendo inoltre un equilibrio fra queste somme e quelle per far fronte al global warming (riscaldamento globale).È necessario che dopo la COP 21 si riesca a formulare un accordo vincolante per tutti i Paesi, introducendo delle sanzioni per chi non rispetterà le misure stabilite, per ottenere l'obiettivo sperato, cioè una riduzione netta di CO2 di circa il 40 %.
Quali eventi hanno promosso?
La "Marcia Globale" è una delle iniziative più belle che sono connesse alla COP21. Il 29 novembre, ossia il giorno precedente la Conferenza di Parigi, tanti cittadini nelle varie parti del mondo si uniranno per l'Ambiente, in particolare per sollecitare una serie di interventi fondamentali per il nostro futuro. L'ambiente va curato e tutelato, speriamo non sia tardi per farlo.