Non accennano a placarsi le aspre polemiche scatenate la settimana scorsa dalla pubblicazione, da parte di due cittadini che si definiscono "Le Iene della Maremma", di un video che riprende operazioni di ripascimento effettuate nel porto di Marina di Grosseto, divenuto immediatamente virale in rete, anche grazie all'indignazione popolare per il recente sversamento in mare di petrolio avvenuto a Genova.
Nel filmato gli autori accusano senza mezzi termini i responsabili delle operazioni di inquinare la costa di Marina di Grosseto.Il video, pubblicato sulla pagina Facebook delle "Iene maremmane" e rilanciato da numerose altre, in meno di 24 ore ha ottenuto milioni di visualizzazioni, facendo infuriare le amministrazioni, la società che gestisce il porto in questione e le associazioni di commercianti, che temono ripercussioni sul turismo dovute al danno d'immagine.
La conferenza stampa della società
Il 26 Aprile ha avuto luogo la conferenza stampa organizzata dallaMarina di San Rocco,societàproprietaria del porto, che ha annunciato l'intenzione di denunciare gli autori del video per diffamazione e calunnia. Anche la Pro Loco e le amministrazioni comunali e regionali hanno dichiarato di valutare l'ipotesi di sporgere querela, in quanto a seguito della divulgazione del filmato, ci sarebbero state disdette di prenotazioni per le vacanze estive. Un danno economico, oltre che di immagine. Le autorità hanno confermato la regolarità delle operazioni, autorizzate e monitorate da Capitaneria di Porto e Arpat, per liberare le acque del porto dall'eccessiva quantità di sabbia presente, portata dalle correnti marine, che mette a rischio la navigazione.
Se si accumula troppa sabbia nei fondali del porto, c'è il rischio che qualche imbarcazione possa arenarsi.
Le "Iene maremmane" sotto accusa
La pagina Facebook degli autori del video è stata presa d'assalto da molti utenti, buona parte dei quali cittadini della zona, che si sono mossi a difesa dell'immagine del loro territorio, senza risparmiare parole pesanti nei confronti delle autoproclamate "Iene maremmane".
Il video vienedefinito dai detrattori: "Una bufala in piena regola per guadagnare visibilità". Ma non manca chi continua a difendere l'operato degli autori del video, invocando controlli ambientali accurati.
Gli autori del video non fanno un passo indietro
Nonostante le accuse li abbiano travolti, gli autori del video, Lorenzo Mancineschi e David Rossi, intervistati dalla stampa locale, non fanno un passo indietro: "Non si può denunciare un cittadino solo perché segnala" afferma Mancineschi in un video divulgato su Facebook pochi giorni dopo i fatti, doveprosegue: "i cittadini sovrani hanno il dovere di segnalare, poi sta alle autorità fare chiarezza".
Mancineschi si dice pronto ad affrontare le eventuali querele che saranno presentate.Il video incriminato, che sulla pagina Facebook "ZeroGas" ha superato quota cinque milioni di visualizzazioni, dimostra che molti italiani sono estremamente sensibili, quando si parla di Ambiente. Nonostanteil mancato raggiungimento del quorumal recente referendum sulle trivelle, possa far supporre il contrario.