Se dovesse concretizzarsi, quest’operazione costerebbe alla Bayer più di sessanta miliardi di euro e costituirebbe il più grande Colosso chimico-farmaceutico esistente. Una fusione che permetterebbe di avere il controllo sulla produzione di semi e fertilizzanti più grande al mondo. Gli stessi addetti stampa della Bayer hanno dichiarato che “si tratta di una stupenda opportunità di creare un unico leader mondiale dell’agricoltura”.

Che cos’è la Monsanto

La Monsanto, industria leader americana, è conosciuta, oltre che per la produzione dei fertilizzanti agricoli, anche per gli antibiotici, i pesticidi e i diserbanti, e i cosiddetti organismi geneticamente modificati (OGM).

Tra i prodotti di punta della Monsanto c’è il Roundup, al centro di aspre critiche e di campagne a favore dell’ambiente. Difatti, se da un lato l’introduzione di questi prodotti ha dato al mercato una forte accelerata, negli ultimi vent’anni sono stati in molti gli agricoltori che si sono rifiutati di utilizzarli per una serie di danni irreversibili alle proprie piantagioni. In molti sono costretti a cedere e a usare i prodotti della Monsanto anche contro la loro volontà, perché non hanno i mezzi economici per intraprendere una causa.

Ma non è tutto. Sulla produzione e il consumo degli alimenti OGM trattati con prodotti come il Roundup, contenenti pericolosi erbicidi come il glifosato, un erbicida totale e non selettivo, esistono migliaia di campagne di sensibilizzazione.

In molti denunciano le proprietà cancerogene degli OGM, responsabili tra le altre patologie, delle gravi intolleranze alimentari sempre più diffuse. Forti anche le accuse per i danni provocati all’ambiente, come la morte delle api.

Conseguenze e ipotesi possibili

La Bayer non sarebbe la sola multinazionale ad acquistare le azioni della sua maggiore concorrente.

Di recente, l’industria cinese ChemChina ha acquistato per 43 miliardi di dollari la Syngenta, sua rivale svizzera. E le americane DuPont e Dow Chemical hanno annunciato una fusione.

L’offerta della Bayer, se accettata, dovrà superare l’esame dell’antitrust. Non solo si discuteranno gli interessi nel vendere le proprie azioni a una casa farmaceutica e chimica che non è sotto il mirino degli ambientalisti come lo è la Monsanto, ma si valuterà anche quali ripercussioni avrà sull’economia americana.

Forse sul mercato europeo, la tanto criticata Monsanto non avrebbe avuto la stessa credibilità della rinomata Bayer, la regina buona dell’aspirina.

Se dovesse esserci questa fusione, i pesticidi e gli erbicidi della Monsanto, giudicati tossici, saranno esportati in Europa e prodotti col marchio Bayer. E ciò accadrebbe proprio mentre si sta discutendo del nuovo accordo di libero scambio transatlantico tra Stati Uniti e Europa (TTIP), che regolerebbe norme sanitarie e ambientali, di sicurezza e lavorative. Un accordo che sembra più un imposizione di normative diverse da quelle europee, tenuto finora segreto a Washington e solo di recente denunciato grazie a Greenpeace.