A partire da domani non sarà più possibile produrre lampadine alogene sul tutto il territorio dell’Unione Europea, ai rivenditori sarà consentita la vendita fino all’esaurimento delle scorte, ma solo fino al 2018.

La sostituzione di questo tipo di illuminazione con quella a tecnologia LED, consentirà un risparmio di energia pari al consumo annuo del Portogallo.

L’obbiettivo del Piano di Efficienza Energetica, approvato dall’UE nel 2011, è quello di raggiungere un approvvigionamento energetico sostenibile e di diminuire l’emissione di gas serra, causato dalla combustione di petrolio gas e carbone, colpevole del cambiamento climatico.Con questa misura si cerca anche di ridurre l’import di questi combustibili da paesi extracomunitari, gli stati membri hanno poche risorse interne e la dipendenza energetica è del 54%.

Rodrigo Irurzun, coordinatore di un’associazione ecologista spagnola, in un’intervista al quotidiano “El Mundo” ha spiegato che “si tratta di una buona misura” poiché il 50% della elettricità consumata si trasforma in calore e non in luce. Questa decisione porterà a “un grande risparmio economico” e ad una minore emissione di anidride carbonica, oltre a un minor spreco di energia e a un sistema molto più efficiente.

Le alternative

Le alternative offerte dal mercato sono lampadine a basso consumo energetico e quelle a led. Ma cosa è meglio per la nostra casa?

La grande differenza tra le lampadine a basso consumo e i dispositivi a LED è che la prima contiene tra i 3 e i 6 milligrammi di mercurio, una dose non pericolosa per la salute ma potenzialmente inquinante.

Ecco perché vanno trattate come rifiuti speciali: una volta esaurite, si possono riportare al negozio dove si sono acquistate, o alle piattaforme cittadine di raccolta RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche).

Un’altra particolarità è quella che, mentre i LED hanno un tempo di accensione istantaneo, le lampadine a basso consumo impiegano qualche minuto prima di raggiungere il 100% della luce disponibile.