La Procura di Istanbul ha ordinato l’arresto di 35 giornalisti ed editorialisti di diverse testate. L’operazione fa parte dell’inchiesta contro la rete del predicatore Fethullah Gülen, accusato di aver orchestrato il fallito colpo di Stato del 15 luglio.
L’accusa,per i giornalisti, è quella di aver fatto parte del "braccio mediatico" di quella che la Procura definisce "Organizzazione terrorista di Fethullah", e di aver portato avanti una perseverante propaganda a sostegno di questo gruppo.
Di questi giornalisti, collaboratori e dipendenti di testate, almeno 9 sarebbero già stati arrestati in varie località della Turchia; 18 si troverebberoall’estero, mentre i restanti 8 sarebbero ricercati su tutto il territorio turco.
Ildenominatore comune che unisce la maggior parte delle 35 persone finite nel mirino di Erdogan, è il fatto di aver lavorato per vari media, vicini alla comunità di Gülen.
Tra questi ci sono Ali Yurttagül, che ha lavorato come consulente politico del gruppo dei Verdi nel Parlamento Europeo, Murat Aksoy che fu consulente del leader di opposizione socialdemocratico, Yavuz Baydar che attualmente lavora per la piattaforma P24, e Ergün Babahan che diresse varie testate favorevoli al governo di Erdogan, fino alla rottura con il suo antico alleato Gülen.
"Tra i detenuti c’è gente che chiaramente è 'gülenista', o che proviene dagli ambienti della sinistra" sostiene Rusen Cakir, esperto di movimenti islamisti in Turchia, nel suo programma in onda su Periscope.
"Siamo in una situazione molto difficile, dove il Governo, nascondendosi dietro la lotta contro la ‘comunità gülenista’, sta facendo arrestare anche persone che non lo sono".
Secondo la piattaforma P24, attualmente 107 giornalisti e lavoratori dei mezzi di comunicazione sono detenuti in Turchia. In seguito al fallito golpe, circa un centinaio di emittenti radio, canali tv, periodici, riviste e agenzie di stampa sono stati chiusi. In tutto sono state arrestate finora 40.000 persone, più di 80.000 dipendenti pubblici sono stati sospesi e 7.000 licenziati.