Un team di ingegneri e tecnici dell'Università di Palermo hamesso a punto un nuovo prototipo in grado di produrre energia elettrica attraverso il sale presente nelle saline siciliane. Un passo da gigante, unico e primo nel suo genere, che ancora una volta conferma come la Tecnologia Made in Italy sia tra quelle più avanzate e all'avanguardia del mondo. Si tratta di una produzione di energia elettrica in maniera del tutto alternativa alle classiche fonti energetiche, con un basso costo di produzione ed un impatto ambientale pari a zero. Tre aspetti fondamentali da non sottovalutare in un periodo di difficoltà economica come quello odierno, dove oltretutto si cerca di migliorare sempre di più l'ambiente in cui viviamo.

L'elettrodialisi inversa

L'obiettivo primario del team tecnico siciliano era quello di riuscire a produrre una considerevole quantità di energia elettrica attraverso una tecnica innovativa come quella della "elettrodialisi inversa". In condizioni normali l'energia elettrica viene prodotta attraverso la miscelazione di acqua di mare e acqua dolce, proveniente per esempio da un fiume, ma in questo caso l'energia elettrica prodotta (quasi 1KW) viene generata miscelando l'acqua di mare con quella delle salamoie siciliane chepossiedono una salinità decisamente molto più elevata. L'energia elettrica viene cosìgenerata attraverso ilflusso di ioni positivi e negativi (energia tramite osmosi)che vengono "imprigionati" attraverso speciali membrane che ne impediscono la loro fuoriuscita, permettendo il continuo flusso elettrico.

Energia sostenibile su scala Europea

La progettazionedel primo prototipo al mondo in grado diprodurre energia elettrica tramite la miscelazione di due acque con salinità differente nasce all'interno di un più ampio progetto Europeo per la ricerca e lo sviluppo di fonti energetiche sostenibili ed alternative. Il progetto Fp7 ReaPower viene finanziato attraverso fondi europei e vede numerosi partner prendervi parte, tutti riuniti all'interno di un consorzio.L'Italia gioca un ruolo importantissimograzie alla partecipazione di ben dueuniversità, l'Università della Calabria, l'Università di Palermo e la Next Technology Tecnotessile Società Nazionale di Ricerca r.l.