Pubblicato lo Schweizer Bauernkalender 2017, il popolare Calendario delle 'contadine svizzere'. La società editrice ha contestualmente annunciato la pubblicazione di 'Alpengirls 2017', il calendario che ritrae modelle internazionali negli scenari mozzafiato della Confederazione Elvetica. Per non scontentare nessuno, esiste anche la versione maschile del Bauernkalender, dove i protagonisti sono ragazzi di bellezza femminea.

Chi sono le belle contadinelle?

Le bellissime protagoniste del calendario sono giovani ragazze svizzere impiegate nel settore agricolo, o figlie di agricoltori.

Il sito ticinonews ha pubblicato le immagini dell'edizione 2017. Le 'comuni', si fa per dire, ragazze chiamate ad interpretare i dodici mesi dell'anno sono: la zurighese Carmen Flueler, l'appenzellese Janine Ruegg, le bernesi Alexandra Weber, Alexandra Iseli e Cornelia Shenk, le glaronesi Sandra Tuttobene e Afra Violetti, l'argoviese Fabienne Shadegg, la friburghese Sandy Michaud, la turgoviese Zora Lehmann, la obvaldese Lilian Durrer, la vodese Alice Gilliand e la lucernese Marianne Affolter.

All'appello manca una ticinese, forse per l'inclinazione meno agricola del cantone italiano, o per la nota riservatezza delle donne, certo non per la carenza di bellezze locali. I calendari possono essere acquistati sul sito bauernkalendar e costano circa 35 Euro.

Tono crepuscolare. Il fotografo ha colto l'essenza della Svizzera. Una piccola opera d'arte

Il calendario delle contadinelle è stato definito bucolico, volendo richiamare i paesaggi ameni e l'allegria degli abitanti, ma l'aggettivo non rende il suo spirito che coincide perfettamente con quello del Paese. In Svizzera anche le grandi città, come Zurigo, Losanna o Berna, conservano un respiro fresco e non c'è bisogno di rifugiarsi sui monti o in campagna per cogliere l'amenità.

Oltretutto le ragazze non sembrano ben integrate nei paesaggi, come se si trattasse di fotomontaggi, come se non c'entrassero nulla con il contesto. Ma non è per errore......

Non si può definire nemmeno un calendario sensuale perché le donne svizzere sono sì sensibili e delicate, ma anche dirette e pratiche, condizioni che non si accompagnano alla sensualità.

Per farla breve pare che ogni immagine sia ambivalente: da un lato si coglie la parte sensuale, dall'altra quella amena, perché? Perché il calendario mostra la vera indole della Svizzera che è quella crepuscolare, decadente e crepuscolare, tra il malinconico e l'ironico, come sono tutte le manifestazioni elvetiche.

Le ragazze sono immortalate come se fossero ninfe dei boschi, ma sono senza veli. Non c'è mistero, mentre i paesaggi rimandano al rimpianto per la tradizione, per le cose semplici e genuine: i prati, le baite, i monti, i ruscelli. E' un cedere ai tempi, un lasciarsi vivere senza più interrogarsi, una resa al materialismo. I veri protagonisti non sono le ragazze, seppur bellissime, ma gli angoli naturali sopravvissuti alla loro verginità, nei quali potersi ancora rifugiare.

E, in effetti, la Svizzera, al contrario dell'Italia, si è molto battuta per la conservazione della sua tradizione, abbracciando, per esempio, le innovazioni in modo intelligente, ma ne è rimasta comunque contaminata, nonostante le sue resistenze. I monti sono sempre là, i laghi resistono al loro immobilismo, l'erba è sempre verde e si odono i campanacci delle mucche, ma le fibre ottiche, i tunnel per velocizzare le attese, la coltivazione di antiche piante da sballo, casino e banche sparse qua e là raccontano un'altra storia, quella dell'adattamento e dell'uniformità, una storia triste che cederà presto al rimpianto.

E' un calendario dallo spirito crepuscolare che lascia tristemente correre tutto per allinearsi ai tempi e che porta verso un cambiamento radicale che non renderà il bene promesso.