Grande moria di coralli in Australia! A lanciare l'allarme sono gli studiosi del James Cook University di Townswille. L'esito di tali ricerche, iniziate già da diversi mesi, trovano conferma nel resoconto tracciato dall'Australian Reserch Council Centre of Exellence for Coral Reef Studies. Il massiccio sbiancamento dei coralli è causato dal surriscaldamento delle acque marine, uccidendo circa un terzo della Grande Barriera Corallina situata a nordest dell'Australia.

La situazione peggiora con El Nino

Ad aggravare la situazione, interviene El Nino, il fenomeno climatico ciclico che causa un forte surriscaldamento globale delle acque oceaniche soprattutto nel periodo tra febbraio e aprile.

I coralli, in presenza di temperature elevate, si stressano e danno luogo al fenomeno dello "sbiancamento", cioè respingono le alghe colorite dalle quali ricevono energia e nutrimento. Tale processo interessa circa 700 chilometri dei 2,300 di Barriera Corallina considerata patrimonio dell'UNESCO. Il pericolo non si limita soltanto ai coralli, ma a tutto l'ecosistema dell'area protetta. Infatti, anche la fauna marina è minacciata da tale situazione; tra questi, il pesce pagliaccio, il dugongo e la tartaruga verde.

Tagliare emissioni di gas serra

Questo è il monito lanciato dal governo australiano. Fenomeni del genere si erano già verificati in passato e precisamente nel 1998 e nel 2002, mai però i dati furono così allarmanti.

Il Comitato dell'UNESCO per il patrimonio mondiale, si è mostrato così preoccupato da tale situazione, tanto da esortare il governo di Camberra ad effettuare un significativo programma di conservazione. "L'Australia, deve scegliere! Non può avere una Grande Barriera Corallina in buona salute utilizzando l'industria del carbone!" - ha proclamato alla radio nazionale Abc l'ex direttore dell'Authority del parco marino della Grande Barriera Corallina, Graeme Kelleher.

Ad esprimere la sua preoccupazione è anche la responsabile campagna Mare di Greenpeace Italia, Giorgia Monti: "Un fenomeno del genere non si era mai visto prima" - afferma accorata "Questo è segno di come le fonti fossili stiano creando un grave riscaldamento globale, segnando la fine di questo paradiso marino".