La Terra ha sette sorelle, un vero e proprio sistema di pianeti che ruotano intorno alla stella TRAPPIST-1. Preceduto da un sapiente mix di preannunci e sottintesi, è finalmente arrivato il clamoroso annuncio atteso dalla NASA. In una conferenza stampa seguita in streaming da milioni di appassionati di tutto il mondo, gli scienziati americani hanno finalmente annunciato la nuova straordinaria scoperta che potrebbe aggiungere un importante mattone nella costruzione della risposta alla domanda che tormenta le menti dell’umanità da sempre: siamo soli nello spazio?

Una scoperta straordinaria: il clamoroso annuncio della Nasa

I sette pianeti, scoperti da un team internazionale di studiosi della Nasa, si trovano a 40 anni luce da noi ed hanno una temperatura tra 0 e 100 gradi; addirittura, tre di essi si trovano nella cosiddetta fascia di abitabilità, dove è possibile l’esistenza di acqua allo stato liquido, condizione essenziale per lo sviluppo di forme di vita, almeno così come le conosciamo sulla Terra.

Non è certo la prima volta che viene annunciata una simile scoperta straordinaria, ma ciò che rende clamoroso l’annuncio è il fatto che i sette pianeti simili al nostro si trovano racchiusi in uno spazio relativamente piccolo, considerando, ovviamente, gli spazi astronomici, e ruotano tutti intorno alla stella TRAPPIST-1, una nana rossa della costellazione dell’Acquario.

La ricerca di vita, nuova frontiera per la Nasa

Già nello scorso mese di maggio era stata annunciata la scoperta di tre pianeti intorno a TRAPPIST-1, ma successive osservazioni effettuate con un telescopio ad infrarossi hanno permesso l’individuazione di altri quattro pianeti che hanno spinto la Nasa al clamoroso annuncio di un sistema di pianeti tutti simili alla Terra.

I pianeti sono stani battezzati con i nomi di TRAPPIST-1 b, c, d, e, f, g e h, a partire dal più vicino alla stella.

Lo studio delle densità dei sette pianeti ha portato ad accertare che si tratta di corpi rocciosi , mentre l’applicazione di opportuni modelli climatici dovrà fornire indicazioni su quali dei nuovi pianeti potrebbe ospitare di forme di vita.

Si tratterebbe, però, di semplici ipotesi, dal momento che la distanza che ci separa da TRAPPIST-1 non permette verifiche visive con gli attuali telescopi.

In attesa che la tecnologia ci fornisca strumenti di maggiore potenza, rimane la considerazione che, col passare del tempo, gli annunci di nuove scoperte in campo astronomico diventano sempre più simili a pagine di fantascienza.