È un fenomeno scientificamente complesso, quello che gli scienziati stanno osservando in questo periodo. I risultati del team giapponese SELENE (acronimo delle prime sillabe di Selenogical and Engineering Explorer) dicono che, nel momento in cui Terra e luna si trovano in una particolare posizione (quella che avviene ogni cinque giorni di ciclo lunare, quando la Terra è tra Luna e Sole), la Luna si trova nel mezzo della coda magnetica prodotta dalla Terra, e viene protetta dai venti solari che emette la nostra stella.

In questo frangente, sembrerebbe che significative quantità di ossigeno siano spinte verso la Luna.

Secondo gli scienziati, sarebbe questa la spiegazione del ritrovamento di ossigeno sulla Luna - cosa che altrimenti resterebbe un mistero.

Quando ha cominciato la Terra a "perdere" ossigeno?

Questo fenomeno avrebbe cominciato ad avere luogo non prima di 3 miliardi di anni fa, nel momento della formazione delle prime molecole di ossigeno. Gli ioni di ossigeno trasportati fuori dalla Terra verrebbero in parte dispersi nello spazio, e in parte atterrerebbero sulla Luna, posta in posizione favorevole al deposito. Un trasporto costante, ma quando i corpi celesti assumono queste posizioni di allineamento, la Luna riceverebbe la “scia” più importante, aumentando la concentrazione di ossigeno attorno a sé.

A fare la recente scoperta è stata la sonda Kaguya, in orbita da un anno intorno alla Luna, e che per otto mesi si è dedicata alla rilevazione di dati atti a scoprire l’origine del nostro satellite, e la relativa evoluzione. Secondo l’astrofisico dell’Università di Osaka Kentaro Terada, titolare della ricerca, la Luna è un’entità a se stante evolutasi contemporaneamente alla Terra, sia dal punto di vista fisico che di quello chimico.

Questa scoperta ne sarebbe un’ulteriore prova. Addirittura è stato stimato che gli ioni di ossigeno siano dotati di una forza sufficiente a penetrare nel suolo lunare, sebbene solo per pochi millesimi di millimetro. Questo spiega perché il rilevamento sia estremamente superficiale, e perché questo trasporto non sia mai stato sufficiente a creare le condizioni necessarie per lo sviluppo della vita.

Ovviamente, sembra che questo fenomeno non possa influenzare l’evoluzione terrestre, dal punto di vista privazione dell’ossigeno: l’evoluzione complessiva della vita sul nostro pianeta non fa certo pensare a questa come una causa di mancanza di un elemento essenziale come ciò che ci serve per respirare.