Secondo la ricerca, l'acqua del Mar Caspio è più calda e l'evaporazione risulta maggiore. Ad essere scomparsi, infatti, sono un metro e mezzo di acqua in 10 anni, e di questo passo si stima che tutta la parte Nord potrebbe evaporare in 75 anni. Numeri preoccupanti, se si pensa che ad essere colpito dal Riscaldamento globale è il lago più grande del mondo, che sta scomparendo ad un ritmo doppio rispetto all'ultima grave crisi idrica risalente agli anni 70.

La ricerca

Secondo la ricerca dell'Università del Texas pubblicata sulla rivista 'Geophysical Research Letters', Il lago ha registrato un'evaporazione preoccupante di un metro e mezzo dal 1996 al 2015, cioè di 7 centimetri all'anno.

Tutto ciò risulta la conseguenza del più preoccupante problema ambientale globale, il surriscaldamento terrestre. Il cambiamento climatico, infatti, è il dato più preoccupante del XX secolo, che mobilita molte organizzazioni allo scopo di sensibilizzare le politiche ambientali al fine di ottenere un basso impatto ambientale che garantisca un futuro sostenibile.

Gli autori della ricerca hanno dichiarato che le temperature calde sono la causa di questa evaporazione che ha interessato il Mar Caspio, e questo declino perdurerà man mano che il riscaldamento globale continuerà il suo corso. La temperatura globale è aumentata di un grado rispetto al 1800 e al raggiungimento della soglia globale di 2 gradi per oltre il 30% delle specie viventi la vita non sarà più possibile.

Per questo dato preoccupante stanno lottando organizzazioni di tutto il mondo, come ad esempio Greenpeace.

Secondo i ricercatori texani, nello specifico la temperatura media annuale del Mar Caspio è aumentata di 1 grado in relazione a due periodi studiati, ovvero da 1979-1995 a 1996-2015. E il dato allarmante è che se l'evaporazione dovesse continuare a questi ritmi, entro 75 anni il lago potrebbe prosciugarsi in larga parte o del tutto.

Come è già accaduto per il lago di Aral. Questi dati preoccupanti non fanno che confermare le ipotesi di tutti coloro che sostengono la lotta al cambiamento climatico.

La scoperta è avvenuta quasi per caso, grazie alla sonda della Nasa Grace, calibrando gli strumenti dei satelliti. Queste sonde riescono a misurare il campo gravitazionale del nostro pianeta, e ad individuare la quantità di acqua presente nel sottosuolo. Una bilancia volante, dunque, che riesce a pesare in orbita, a 500 chilometri di distanza.