Ha fatto già molto scalpore l'inizio delle fase di realizzazione della TAP ( Trans Adriatic Pipeline), il tubo lungo 878 km che porterà ogni anno in Europa 10 miliardi di metri cubi di gas dalla Turchia e che attraversa la Grecia, Albania per poi approdare appunto nel Salento. E ancora oggi se ne parla anche grazie ai comitati 'no tap' e gli attivisti contro la TAP. Come se tutto questo non bastasse a far dividere l'opinione pubblica circa la sua realizzazione che, se da una parte porterà una riduzione del costo del gas metano, da una parte si teme per la salute delle persone e per l'equilibrio marino e ambientale.

Una nuova tegola, anzi due, pare si abbatteranno in tutto il territorio salentino, specialmente nel Basso Salento.

Mezzo mondo a caccia di petrolio nel Salento

E' notizia di poche giorni fa che la società petrolifera Global Med LLC con sede in America - ha ottenuto il primo e importante via libera dal Ministero dell’Ambiente per avviare la ricerca nei mari dell’Adriatico settentrionale attraverso l’airgun, per sondare il sottosuolo marino al largo di Leuca alla ricerca di sacche di petrolio utili alla trivellazione e alla produzione dell'oro nero.

L'area interessata al bombardamento d'aria compressa si trova di pochissimo al di là delle 12 miglia nautiche quindi fuori dalla fascia di interdizione delle trivelle confermata anche dal referendum abrogativo del 2016.

Per questo, la scomparsa del divieto della legge sugli ecoreati è stato visto da più parti come un favore fatto dal governo alle lobby del petrolio.

La durata dell'attività di ricerca dell'azienda americana facente capo a Randall C. Thompson, dovrebbe essere di solo 36 ore e, se dovessero rendersi necessarie ulteriori indagini, sarà necessario richiedere un nuovo studio ambientale.

Non solo Salento

Dopo quella al largo di Leuca, il ministero dell'Ambiente ha approvato le prospezioni per la ricerca di idrocarburi in un'altra area del mare pugliese. La richiesta di autorizzazione che ha avuto il via libera riguarda un tratto di mare che si trova tra le province di Bari e Brindisi, non distante in linea d'aria da Polignano a Mare.

Porzione di mare molto più estesa rispetto all'area interessata dagli americani: infatti la richiesta avanzata dalla società australiana Global Petroleum Limited conta di avviare le ricerche di petrolio in mare in quattro aree contigue (vedi immagine 2 allegata). Anche in questo caso c'è il via libera del ministero dell'Ambiente ma contenente una serie di prescrizioni che riguardano il monitoraggio della presenza di mammiferi marini ed eventuali reperti archeologici.

L’air-gun è una tecnica usata per l’ispezione geo-sismica dei fondali marini: in pratica è un dispositivo che spara aria compressa in acqua provocando piccole onde sismiche che si propagano nel fondale, vengono riflesse dagli strati della crosta terrestre e tornano a dei ricevitori chiamati idrofoni.

La velocità delle onde di rimbalzo attraverso i diversi sedimenti e rocce incontrati, determinano la stratigrafia del sottosuolo riconoscendo la presenza di gas o di liquidi.

La Calabria come la Puglia

Già a marzo 2017 era arrivato lo stop del Tribunale amministrativo del Lazio che sospendeva le autorizzazioni rilasciate dal Governo alla società petrolifera Global Med LLC riguardante la regione Calabria.

Una vittoria conquistata sul campo con cinque distinte ordinanze - come scrive il Coordinamento Nazionale No Triv- il Tar Lazio ha accolto le tesi della Regione Calabria e dei Comuni di Crotone, Rossano, Villapiana e Crosia, disponendo la sospensione dei decreti con cui il MISE aveva autorizzato la compagnia Global Med a cercare gas e petrolio in un'area vasta 1.500 kmq.

nel Mar Ionio.

L’istanza per l’area del basso Salento venne presentata dalla società americana a ottobre del 2014, aprendo a una lunga serie di istanze analoghe arrivate da ogni parte del globo e in buona parte ancora in piedi.

Vedremo con attenzione cosa succederà, se sarà una nuova battaglia ambientale così come quella che sta combattendo già da tempo a San Foca. Nel Salento ci si prepara ad un caldo autunno