È della scorsa settimana la notizia che l'Uragano Ophelia, pur avendo perso parte della sua potenza (essendo stato declassato da uragano a tempesta tropicale 1), si stava dirigendo violentemente verso l'Europa, dove sarebbe arrivato lunedì colpendo, in particolar modo, Portogallo, Irlanda e Gran Bretsagna.

Con un livello di allerta rosso, l'uragano viene definito dagli esperti come la peggior tempesta europea degli ultimi cinquant'anni. Tale fenomeno, infatti, non è un qualcosa che capita tutti i giorni e, purtroppo, la protezione civile o gli organi di competenza non sono in grado di affrontare al meglio i danni che causa o di arginare i rischi.

La tempesta del 1987 in Gran Bretagna

Qualcosa di simile successe trenta anni fa nelle isole britanniche quando, ad ottobre del 1987, una fortissima tempesta, denominata Great Storm, si è abbattuta sull'isola provocando 22 morti e devastazioni pesantissime.

In queste ore, la situazione è critica, l'Irlanda è isolata, i traghetti per la Gran Bretagna sono stati sospesi e gli aeroporti sono nel caos più totale con ben 130 voli cancellati da Dublino

La Protezione Civile raccomanda di tenere chiuse le imposte e di non uscire di casa a meno che non si indispensabile. Tribunali e uffici pubblici, scuole ed università sono chiuse per volontà del governo ed i mezzi di trasporto sono bloccati. Il traffico è in tilt, ai ciclisti e motociclisti è stato vietato di percorrere la maggior parte delle strade a causa del vento forte che sfiora i 130 chilometri orari e delle piogge abbondanti.

Penisola Iberica

La situazione in Portogallo è estremamente difficile, in quanto alle ore 12 di oggi già si contavano più di 12 morti. Ophelia risulta essere catastrofica, con raffiche di vento che superano i 120 chilometri orari e incendi fuori controllo. Dati più recenti affermano che hanno perso la vita più di trenta persone a causa dei forti venti che continuano ad alimentare gli incendi.

Inoltre, altre cinquanta persone sarebbero rimaste ferite e tra questi la maggior parte sono i vigili del fuoco che, pur lavorando da giorni, non riescono a domare le fiamme. In Spagna è stata duramente colpita la regione atlantica della Galizia, dove sono state registrate quattro vittime, di cui due sono rimaste uccise all'interno di un'auto ed altre due in casolari di campagna.

Irlanda

Se la Penisola Iberica è stata duramente colpita, l'Irlanda non è da meno e buona parte della regione è bloccata a causa dell'uragano. Il governo ha mobilitato l'esercito per far fronte ai danni provocati dalla tempesta ed ha informato la popolazione dell'eventualità di blackout e disservizi sia nei trasporti che nei collegamenti telefonici. Le onde alte più di 10 metri hanno impedito la partenza dei traghetti verso l' Inghilterra e le linee elettriche sono state talmente danneggiate che ci vorranno molti giorni prima di un ripristino totale. I venti hanno raggiunto una potenza di 130 chilometri orari, le abitazioni senza corrente elettrica sono 360mila e ci sono state tre vittime. Nel tardo pomeriggio, è crollato il tetto dello stadio della cittadina di Cork, lo storico Turner Cross, del 1860, ferendo due persone.

Galles, Inghilterra e Scozia

Dopo aver devastato l'Irlanda con venti fortissimi e piogge abbondanti, Ophelia si è diretta su Galles, Inghilterra e Scozia, dove la situazione non è delle migliori. In Inghilterra raffiche di vento pari a 110 chilometri orari hanno trasportato la finissima sabbia del deserto facendo diventare il cielo arancione per parecchie ore.