Il disegno di legge approvato prima dal Consiglio del Trentino (con 26 voti a favore, 1 astenuto e 6 contrari) e poi da quello di Bolzano (25 voti favorevoli, 2 astenuti e 3 contrari) legittima il presidente della provincia ad autorizzare il prelievo, la cattura o l’uccisione di esemplari della specie Ursus arctos e Lupus canis. Secondo le Giunte l’abbattimento delle due specie risponderebbe alle esigenze di chi abita nelle valli in cui si è registrata una maggiore concentrazioni di orsi e lupi. La presenza dei due predatori, infatti, metterebbe in pericolo sia gli allevamenti che gli allevatori.
Immediate sono state le reazioni degli animalisti, già intervenuti contro la Regione a seguito dell'uccisione dell'orsa KJ2 e dell'orsa Daniza. In prima linea si è schierata la Lav (Lega Anti Vivisezione) che ha parlato di “grave conflitto nei confronti della Direttiva Habitat”. Quest’ultima, infatti, impone uno stringente regime di protezione per le due specie in oggetto, a quale solamente gli Stati Membri dell’Unione Europea possono derogare. Per questo motivo l’associazione animalista ha chiesto l’intervento del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e del Ministro dell’Ambiente, il generale Sergio Costa, al fine di impugnare il provvedimento davanti alla Corte Costituzionale. Analoga richiesta è arrivata anche dal Wwf, che in una nota sostiene l’importanza di gestire la fauna italiana su base nazionale, senza permettere che le singole regioni si arroghino il diritto di decidere in totale autonomia del destino di determinate specie.
La reazione del Ministro Costa
“Una palese violazione del dettato costituzionale”, così il generale Costa ha definito l’emanazione delle due leggi provinciali, confermando che ne chiederà l’impugnativa quanto prima al Consiglio dei Ministri. L’obiettivo sarebbe quello di evitare uno strappo con Trento e Bolzano, collaborando piuttosto con i Presidenti delle due province autonome al fine di avviare il cosiddetto “Piano Lupo”.
Si tratta di un programma che offra risposte concrete al tema degli abbattimenti selettivi e alle “richieste dei territori di governare la coesistenza fra uomo e animali, tutelando economie e biodiversità”. Se però la decisione di Costa trova l'appoggio del Movimento 5 Stelle, di diverso parere è parsa la Lega, che ha considerato l'intervento del ministro pentastellato “fuori luogo e inopportuna”.
Grande soddisfazione è stata, invece, dimostrata dalla Lav, che in un comunicato si è detta compiaciuta per la presa di posizione del ministro dell’Ambiente, la quale “segna una netta rottura rispetto all’amministrazione precedente”.