Un gap legislativo impediva negli USA la commercializzazione della carne chiamata, per il momento, sintetica, ma l'Fda, Food and Drug Administration ("Agenzia per gli alimenti e i medicinali") e il dipartimento per l'agricoltura statunitense (Usda) hanno congiuntamente dato il via libera alla produzione e vendita di questo nuovo alimento. La Fda si occuperà di regolamentare la raccolta, la conservazione e la coltivazione delle cellule utilizzate per produrre la carne artificiale, mentre l'Usda lavorerà alla produzione e all'etichettatura degli alimenti, certificando in questo modo la sicurezza del prodotto finale.
La storia
La tecnica consiste nel prelevare cellule muscolari che, nutrite con proteine, producano carne artificiale senza la necessità di aggiungere altre cellule animali. Il primo esperimento di coltivazione in vitro delle fibre muscolari risale al 1971 ad opera di Russell Ross a partire dal tessuto di un maiale; la NASA ha condotto esperimenti sin dal 2001 con cellule di tacchino, mentre il primo prodotto commestibile risale al 2002 ad opera dello NSR/Tuoro Applied BioScience Research Consortium a partire da cellule di pesce rosso fatte crescere fino a formare filetti di pesce. Nell'agosto del 2013 a Londra è stato cucinato e mangiato il primo hamburger al mondo prodotto in laboratorio, ricavato dalle cellule staminali di una mucca dagli scienziati della Maastricht University in Olanda.
Il critico culinario Hanni Ruetzler che ha assaggiato la carne l'ha criticata come poco succosa perché priva di grassi, ma dal gusto intenso, si avvicinava alla carne anche se meno saporita, ma identica per consistenza.
Conseguenze sull'ambiente
Le conseguenze che l'utilizzo della carne sintetica potrebbe avere sull'Ambiente sono notevoli nel ridurre gli allevamenti intensivi responsabili del 18% dell'emissione di gas serra; potrebbe inoltre portare al recupero di molti terreni oggi destinati agli allevamenti e un notevole risparmio di consumo di acqua.
Anche le ripercussioni etiche in termini di sfruttamento animale sono da considerarsi come un elemento a favore di questo prodotto innovativo se pensiamo che solo negli Usa ogni anno vengono uccisi circa nove miliardi di polli e 32 milioni di bovini. Inoltre secondo la Fao la richiesta di consumo di carne è in aumento così come lo sono la popolazione mondiale e il numero di persone che si avvicinano al tipo di alimentazione occidentale; sembra quindi necessario un cambio nelle abitudini e nei modi di produzione.