Nella notte tra sabato e domenica 31 marzo torna l'ora legale: le lancette dell'orologio dovranno essere spostate un'ora avanti passando dalle 02:00 alle 03:00. Ciò porterà a dormire un'ora in meno (solamente per una notte), ma potremo sfruttare al meglio la luce solare durante il proseguo della primavera e nel corso delle giornate estive. Quest'anno però potrebbe essere una delle ultime volte, a breve infatti, entro il 2021, l'Unione Europea opterà se abolirla definitivamente, adottando un unico orario per tutto l'anno.
Abolizione cambio dell'ora: in Italia meglio quella legale
Nell'ultimo anno si è dibattuto più volte sulla possibilità dell'abolizione del cambio dell'ora. A oggi, il parlamento europeo non è ancora riuscito a trovare un'opinione concordante tra gli stati membri dell'Unione Europea. La mozione è quella di lasciare a ogni nazione facente parte dell'unione di scegliere, se usufruire tutto l'anno dell'ora legale o di quella solare. Il dibattito è molto accesso, specialmente tra i paesi del Sud Europa e quelli del Nord, poiché a seconda della latitudine la luce solare cambia in maniera esponenziale. Per fare un esempio a Helsinki, la capitale della Finlandia, il sole nel mese di giugno tramonta alle 22:48, a Milano, invece, due ore prima.
Questo si traduce per le popolazioni settentrionali in disagi fisici e meno ore di sonno per la troppa luce. Al contrario nel nostro paese, il vantaggio del cambio dell'ora legale è significativo, sia dal punto di vista del risparmio energetico che ambientale. In base ai dati offerti da Terna (gestore dei servizi elettrici), negli ultimi 14 anni, il minor consumo di energia elettrica dovuto all'orario legale è stato pari a 100 milioni di kilowattora, lo stesso consumo elettrico annuo utilizzato da un'intera regione come la Sardegna.
Ciò ha permesso agli italiani di economizzare 9 miliardi di euro e di emettere una minore quantità di CO2 nell'atmosfera, quindi un abbattimento, almeno in parte dei gas ad effetto serra responsabili del cambiamento climatico.
Decisione entro il 2021
Entro l’aprile del 2020 tutti gli stati membri dell'Unione Europea dovranno presentare le loro analisi e risultati se mantenere l’ora legale o quella solare.
Ma prima che si arrivi a un accordo definitivo dovremo aspettare almeno fino a marzo 2021. È la possibilità di un ennesimo slittamento non è da escludere, infatti a maggio si vota per le elezioni europee e i nuovi commissari e deputati potrebbero anche decidere di annullare e cambiare il progetto voluto da Juncker. Quindi la situazione per il momento rimane come prima: l'ora legale entrerà in vigore domenica 31 marzo, poi il ritorno dell'ora solare, il 27 ottobre 2019.