Un serpente gigantesco: un pitone femmina di ben 5 metri, che aveva al suo interno ben 73 uova. Un team di ricerca lo ha catturato a Everglades, in Florida. Questi animali, proprio per via dell'enorme quantità di uova che depongono e per le dimensioni spropositate, costituiscono un pericolo per la stabilità dell'ecosistema. Sono infatti in grado di decimare la fauna del luogo. Sono stati introdotti negli anni '80 e dunque, per il suolo americano, sono animali estranei ed esterni.

La cattura del pitone gigante

Tutto è avvenuto nella Riserva Nazionale di Big Cypress a Everglades, in Florida.

Lì, grazie a un team di esperti, è stato catturato l'enorme pitone femmina, lungo ben 5 metri e pesante 63,5 chili. Le sue dimensioni ne fanno uno dei serpenti più grandi mai trovati nella zona meridionale della Riserva. Non erano però soltanto le sue dimensioni a renderlo incredibile, ma anche l'enorme numero di uova che aveva in incubazione nel proprio corpo: ben 73.

Su Facebook gli esperti hanno illustrato l'innovativo metodo di ricerca che stanno utilizzando per trovare simili animali. Tramite dei pitoni maschi su cui vengono posizionati dei trasmettitori radio, la squadra è riuscita a rintracciare le femmine di pitone che sono in fase riproduttiva, così da poter poi intervenire. Questi animali devono essere limitati, poiché le loro dimensioni e la spropositata quantità di uova che depongono mette a rischio gli equilibri ecosistemici.

Il pitone birmano, apparso in questa zona negli anni '80, è un pericolo per l'ecosistema del luogo

Il gruppo di ricerca non si limita però a rimuovere simili animali "alieni" per l'habitat della Florida, ma raccoglie anche molti dati di ricerca e cerca di comprendere in che modo i pitoni vivono e si sviluppano all'interno della Riserva.

Infatti, non avendo predatori o avversari diretti sulla terraferma, questi rettili si riproducono illimitatamente, divorando tutta la piccola fauna tipica del luogo e compromettendo l'equilibrio naturale.

I pitoni, infatti, sono capaci di decimare la fauna selvatica del posto, composta in larga maggioranza da conigli e uccelli.

Diventano però i padroni incontrastati del'habitat, poiché sono capaci persino di uccidere gli animali più grandi, come i cervi e addirittura gli alligatori. Occorre perciò intervenire. Del resto, il pitone birmano non è tipico di questi luoghi, e sembra esservi stato introdotto in maniera illegale intorno agli anni '80. Come avviene sempre, l'introduzione di animali estranei in un Ambiente provoca squilibri e conseguenze che vanno a danneggiare l'ecosistema in modi anche molto gravi.