Il brusco cambio di tendenza climatico di inizio luglio, ampiamente previsto nei giorni scorsi, ha portato i primi effetti anche al centro Italia provocando, oltre ad un importante calo delle temperature, anche una repentina inversione climatica. Pioggia, venti fortissimi e in alcuni casi anche grandine hanno già investito tutta l'Italia settentrionale spingendosi fino al centro e sfiorando anche il sud, anche se solo in maniera marginale e lasciando pressoché inalterate le temperature.

Anticiclone debole, precipitazioni fortissime

La corrente africana che aleggiava su tutta la penisola ha iniziato a indebolirsi a partire dal week end appena trascorso permettendo a quella fredda proveniente dal nord Europa di prendere la scena sul panorama meteorologico italiano.

La grande instabilità che nei giorni scorsi ha portato numerosi disagi in tutto il nord Italia si è gradualmente spostata verso il centro andando ad interessare sia il versante adriatico che tirrenico. Da inizio luglio abbiamo assistito a fenomeni meteorologici fuori stagione non privi di uno strascico di disagi più o meno gravi. Violente raffiche di vento in provincia di Parma hanno sfiorato i 105 km/h, rovesci temporaleschi sfociati in grandinate nella zona di Torino e burrasche che a Milano hanno richiesto numerosi interventi dei vigili del fuoco a causa di alberi caduti per il forte vento.

Anche al centro il maltempo è arrivato mostrando come biglietto da visita un brusco calo di temperature nell'ordine dei dieci gradi.

Nel pomeriggio di ieri 9 luglio la pianura Padana ha visto lo scatenarsi di un violento temporale partito dall'appennino modenese, dove la sua furia ha soffiato venti a oltre 80 km/h, per poi spostarsi sull'appennino bolognese.

Vento forte che si è manifestato con una violenta tromba d'aria anche nel ravennate, sulle spiagge di Milano Marittima, provocando lo sradicamento di diversi alberi e il danneggiamento di cartelli stradali e infrastrutture mobili.

Scendendo ancora lungo la costa adriatica, forti i disagi accorsi anche in Abruzzo dove numerose spiagge tra Cupra Marittima e Porto d'Ascoli sono state vittime di forti venti e precipitazioni che hanno costretto i numerosi bagnanti alla fuga. Le scene di devastazione seguenti parlano di spiagge ricoperte di ombrelloni, sdraio ed effetti personali disseminati per tutta la costa sabbiosa abruzzese.

Anche la spiaggia di Numana, vicino Ancona, è stata investita da una tromba d'aria mentre una bomba d'acqua ha colpito il centro di San Benedetto del Tronto provocando tanti problemi al traffico locale.

Il pericolo si è avvertito anche nelle Marche dove un uomo è morto folgorato da un fulmine a Osimo e dove è stata diramata l'allerta gialla fino alle 24.00 di oggi 10 luglio.

Al sud le temperature continuano ad essere altissime con picchi di 38 gradi in Sicilia e Puglia anche se le previsioni per i prossimi giorni, a partire dal pomeriggio di oggi, parlano di un calo importante. Nelle regioni meridionali il tempo instabile raggiungerà presto la parte alta della Puglia per diffondersi anche nel resto della regione, in Basilicata, in Campania e Calabria, portando con sé temporali di crescente intensità.

Più lieve dovrebbe essere l'interessamento delle due isole maggiori dove comunque il vento forte, soprattutto in Sardegna, ha già raggiunto le coste tirreniche e porterà nuvolosità diffusa nelle prossime ore.

La conta dei danni

Se da una parte il refrigerio di questa perturbazione ha portato sollievo in turisti e cittadini, sono di certo gli agricoltori quelli che più di tutti devono fare i conti con il risultato di questa potente perturbazione scandinava.

In Romagna la Coldiretti ha già emesso alcune drammatiche preoccupazioni riguardo alle coltivazioni di pesche e nettarine, alle quali si aggiungono quelle di pomodori e mais della provincia di Piacenza. È la grandine a destare maggiori preoccupazioni considerato il fatto che sempre più spesso colpisce nella stagione estiva raggiungendo una media di ben sei grandinate al giorno in questa estate 2019.

Si teme che, considerando tutto il decennio fino a oggi, i danni possano superare i 14 miliardi di euro tra quelli accorsi alle coltivazioni e quelli inflitti alle strutture agricole. Sono soprattutto i frutteti a soffrire la sempre più palese tropicalizzazione del clima mediterraneo che dovrebbe mettere in allerta tutti, a iniziare dalle piccole azioni del quotidiano.