In Emilia Romagna un imprenditore agricolo di Fiscaglia, in provincia di Ferrara , ha adottato alcune strategie per i danni causati dalla siccità. L'uomo, proprietario di terre coltivate per produzione di cereali di vario tipo, mais, soia e grano, ha sostituito: il trifoglio e la senape al tradizionale aratro; impianti interrati e sonda ai rotoli. Queste sono solo alcune delle innovazioni che l'imprenditore ferrarese, Gino Ghirardello, ha studiato e applicato sui suoi ottantacinque ettari di terreno per assicurare una raccolta fruttuosa anche in un'annata in cui la siccità ha fatto danni significativi all'agricoltura.
Le parole di Gino Ghirardello su come fronteggiare i danni derivanti dalla siccità
Le produzioni di cereali, stando a quanto rivelato dalle associazioni di categoria, potrebbero subire un calo produttivo di circa il -60% a causa della siccità in tutta l' Emilia Romagna. A tal proposito Gino Ghirardello , nell'intervista rilasciata a la Repubblica, ha dichiarato: "La mia azienda prevede una produzione che rientra nei media stagionali. Anzi, potrei aggiungere che le pannocchie, quest'anno, sono più belle. Ovviamente bisogna attendere il momento della pesatura per definire la quantità esatta, ma non penso che ci saranno differenze sostanziali agli altri anni. Lo scorso anno (2021) abbiamo raccolto 132 quintali di mais secco, quest'anno mi aspetto di ottenere lo stesso raccolto.
Il segreto" rivela Ghirardello "sono le colture di copertura meglio conosciute con la denominazione di cover crops. Si tratta di miscugli, crucifere o leguminose come ad esempio la veggia sativa oppure la senape bianca. Queste piante vengono seminate verso la fine di settembre e lasciate crescere fino al mese di aprile. In questo modo i campi resteranno sempre coperti.
Inoltre" continua a spiegare l'imprenditore "sono coltivazioni che possiedono radici piuttosto forti e capaci di disgregare in modo ottimale le zolle nel terreno. Oltretutto esse producono alcune sostanze che garantiscono la presenza di lombrichi. Questi ultimi sono dei vermi importanti perché possono trasformare la cellulosa in una sostanza organica.
Si tratta di una fase che si rivelerà utile al momento della semina del mais."
Ghirardello, poi, spiega come mai a contrario di molte aziende agricole, la siccità non abbia messo in crisi la sua impresa. "Abbiamo adottato un sistema di irrigazione costituito da sonde e riposto le sonde sotto terra a 40 cm di profondità. In questo modo è stato possibile ridurre l'uso di acqua e bagnare le piante il minimo indispensabile. All'acqua, inoltre, abbiamo aggiunto anche delle bollicine d'aria che consentono alle radici di respirare." anche i fertilizzanti hanno un ruolo di rilievo e devono essere utilizzati nel rispetto della legge. A tal proposito Ghirardello ci tiene a sottolineare "utilizziamo all'incirca 200 unità di azoto per ogni ettaro; 4/5 unità di fosforo al momento della semina e anche in fertirrigazione; 10 unità per ogni ettaro nella fase di ingrossamento della spiga.
In questo modo l' azienda si tiene al dei massimi consentiti dalla legge e per tale ragione riesce a risparmiare intorno ai 1.000 euro a ettaro e, contemporaneamente, a ottenere gli stessi risultati di produzione".