Nei giorni scorsi Davide Gonella ha annunciato, tramite un'intervista rilasciata all'Ansa, la chiusura del Rifugio Gonella, da lui gestito. Avverrà il 18 luglio 2022. Questa decisione sofferta è stata presa a causa dello scioglimento del nevaio che serve la struttura, che si è quasi esaurito. Secondo quanto previsto in merito allo stato dell'Ambiente del Monte Bianco nel rifugio verrà a mancare l'acqua sanitaria. Ciò renderà impossibile svolgere le pratiche quotidiane: non si potrà cucinare né sarà possibile utilizzare i servizi.

La chiusura anticipata del rifugio sul Monte Bianco

Il rifugio è dedicato all'alpinista torinese Francesco Gonella. È situato nel massiccio del Monte Bianco, nel comune di Courmayeur, a quota 3071 metri.

Davide Gonella, che non ha legami di parentela con l'alpinista sopracitato, nel 2001 è diventato gestore del Rifugio Gonella. Da allora ha trascorso 21 estati sul Monte Bianco. L'uomo sostiene che presso il ghiacciaio del Dôme, a causa dei cambiamenti climatici, l'ambiente non ha mai consentito di lavorare fino alla fine della stagione estiva. Nel 2017 la struttura aveva chiuso al 31 luglio. Quest'anno, però, la chiusura sarà anticipata di quindici giorni.

Gonella è stato costretto a disdire le prenotazioni previste nelle prossime settimane.

Il caldo eccessivo, oltre a causare siccità, ha reso impercorribili le salite presso il Bianco. Lungo il percorso, infatti, vi sono tracce di ghiaccio vivo che creano ulteriori pericoli per gli alpinisti. In questo modo si vogliono prevedere e, ovviamente, evitare incidenti come quello che ha coinvolto un ventottenne precipitato dalla Ferrata Laurenzi e la morte sulle Dolomiti del turista romano.

L'eco del presidente CAI Torino riguardo al problema siccità sul Monte Bianco

Marco Bettain, presidente del CAI Torino proprietario della struttura, è d'accordo con quanto sottolineato da Gonella. Il problema siccità non concerne solo la sua struttura. È un disagio che coinvolge tutti i rifugi presenti sulle Alpi, anche quelli situati a bassa quota.

Dal 2007 al 2011, per fronteggiare questa situazione il rifugio Gonella è stato sottoposto a ristrutturazioni costose e di rilievo. In questo modo si è potuto rendere più accessibile, un percorso tanto importante quanto bello, la via normale italiana. Bettain confessa che qualcuno aveva proposto di costruire altre vasche di grandi dimensioni. L'idea non piace al proprietario il quale teme che ciò impedirebbe agli alpinisti di poter percorrere i tragitti previsti finora.

L'intervento del CAI Centrale, a quanto pare, non è stato sufficiente a risolvere tutte le problematiche. Per questo motivo, tra qualche giorno, la commissione farà un'importante riunione. Lo scopo è quello di proporre una soluzione, tramite la realizzazione di un piano regolatorio, utile nel medio/lungo periodo.