Sembra la scena di una puntata di un telefilm americano stile 'Grey's Anatomy' quando lui, Alex, chiede al Easy Steven di sposarla in un letto d'ospedale, malata terminale. Invece è successo per davvero in un ospedale 'reale', il Giovanni Paolo II di Bari. Un uomo di 38 anni originario della cittadina pugliese, di cui non è stato pubblicato il nome, ha voluto, sul letto di morte, esaudire il suo ultimo desiderio: sposare la compagna rumena.
Il trentottenne, affetto da tumore e senza più speranze di guarigione, il 23 dicembre nella Chiesa dell'ospedale stesso, ha pronunciato il suo 'si' alla donna.
Una storia, questa del grande amore dei due e di quello dell'uomo per i suoi due figli avuti dalla compagna che con questo matrimonio ha voluto tutelare, che ha commosso tutto il personale dell'ospedale.
"La sua compagna extracomunitaria esprimeva la volontà, condivisa dal paziente e dalla famiglia, di unirsi in matrimonio. Anche per evitare alle due figlie e ad essa stessa i concreti rischi di natura legale e civile connessi alla prematura perdita del congiunto".
Questa la testimonianza di Attilio Guarini, direttore dell'Unità operativa complessa di Ematologia.
In maniera particolare, a restarne colpiti, i medici e gli infermieri del reparto che si sono subito adoperati e mobilitati per realizzare questo ultimo gesto d'amore del pugliese.
Grande collaborazione anche da parte della direzione sanitaria, del sindaco di Bari, dell'istruttrice amministrativa, degli ufficiali di stato civile del comune, degli assistenti sociali e del cappellano dell'ospedale Don Mario Persano. Un, purtroppo raro, caso di nodi di burocrazia sciolti dall'umanità e solidarietà delle persone.
Dopo soli cinque giorni il neo marito affetto da linfoma non Hodgkin leucimizzato refrattario al trattamento, è deceduto. Il suo matrimonio sarà anche stato troppo breve ma, sicuramente l'uomo ha svolto, nel migliore dei modi a lui possibile, con il suo gesto, tutte quelle azioni che un "nella buona e nella cattiva sorte" prevede.