Sono circa 2milioni i bambini che vivono all'interno del territorio siriano sul quale è inatto un conflitto bellico crudele e sanguinario che ha già fatto oltre 70milamorti. Questi bambini, vittime innocenti della guerra combattuta da adulti prividei più elementari sentimenti di umanità, sono costretti a sfuggire giornalmentealla morte, vivendo nascosti dentro fienili, grotte e rifugi improvvisati,senza avere spesso a disposizione né acqua, né cibo, né servizi igienici. Leloro scuole non ci sono più: sono più di 2000 quelle che sono state distrutte odanneggiate.

Dalletestimonianze raccolte in Turchia presso i bambini che sono riusciti asottrarsi alla guerra fuggendo con le loro famiglie fuori dal territoriosiriano per trovare asilo nei territori degli Stati limitrofi, è risultato chei rischi per i bambini ancora presenti in Siria sono elevatissimi: 1 bambino su3 di quelli giunti in Turchia, fuggendo ha rischiato di perdere la vita, o hacomunque subito atti di violenza, aggressioni o percosse; un terzo dei bambiniprofughi è solo, cioè ha perduto la propria famiglia o è stato separato da essaper essere messo in salvo; il 75% dei bambini ha sperimentato il trauma dellaperdita violenta di un parente o di un congiunto, molti di loro portano ancorai segni psicologici di queste drammatiche esperienze.

Dal rapporto"Bambini sotto tiro" emerge che molti dei bambini che si trovano ancora in Siria sono costretti aconvivere con la guerra e vengono coinvolti in azioni dei gruppi armati che li utilizzanocome staffette o addirittura come scudi umani, in special modo sulla linea delfronte. Si è poi andato diffondendo il costume di indurre le ragazzine acontrarre matrimonio molto giovani: si tratta di un espediente utilizzato per sottrarlealle possibili violenze sessuali.

In generale la carenza di cibo e serviziigienici adeguati ha determinato il diffondersi di malnutrizioni e malattie, ec'è urgente bisogno di prestare assistenza a tutti i bisognosi che versano inqueste gravissime, degradanti ed inumane condizioni di vita.

Save TheChildren ha proposto una petizione internazionale all'ONU, che è ancorapossibile firmare fino al 15 marzo, nella quale si chiede alle parti inconflitto di garantire il libero accesso degli operatori sul territorio sirianoe la possibilità per le popolazioni di accedere liberamente e senza rischi agliaiuti e alle varie forme di assistenza.

L'organizzazione, a due anni dall'inizioconflitto ha già fatto tanto, operando in Siria, Iraq, Libano e Giordania,distribuendo cibo, indumenti e assistenza psicologica ai profughi. La comunitàinternazionale ha promesso lo stanziamento di 1,5 miliardi di dollari dadestinare all'emergenza siriana: Save The Children chiede che queste promessevengano rispettate il più celermente possibile e che si proceda allostanziamento.

È Comunque possibile sostenere gli interventiumanitari di Save The Children in favore dei bambini siriani ricorrendo alnumero verde 800 98 88 10 o visitando il sito dell'organizzazione.