Nella tarda serata di ieri è pervenuto un annuncio "shock" da parte della Corea del Nord che di sicuro non induce all'ottimismo. Lo Stato Maggiore della Repubblica Popolare ha comunicato in forma ufficiale di aver dato il via libera per un attacco nucleare contro obiettivi degli Stati Uniti (la base Usa di Guam, in primis) e fonti dell'intelligence Sud-Coreane sembrano avvalorare tale ipotesi, in quanto hanno intercettato la disposizione di un oggetto somigliante ad un missile nel versante orientale della Corea del Nord (forse un missile capace di coprire 4.000 Km).

La risposta degli Stati Uniti

Gli Stati Uniti fino ad ora si erano limitati a dire che prendevano sul serio tali minacce, ma ora stanno alzando la voce ed ora stanno disponendo il dispiegamento di un sistema di difesa antimissili nella base militare di Guam. Si sono dichiarati pronti alla difesa del popolo americano e dei suoi alleati. 

Oltre alla tensione militare, per il secondo giorno consecutivo la Corea del Nord ha respinto i lavoratori e l'ingresso delle merci nella area industriale di Kaesong, che in pratica era l'unica condivisione con la Corea del Sud.

Le condizioni di vita nella Corea del Nord

Il paese versa da decenni in condizioni tipiche del medioevo, con una popolazione ridotta alla fame e gran parte delle risorse sono destinate alle spese militari.

Si stima che ci siano più di un milione di militari in servizio e più di quattro milioni di riserva. Attualmente è lo stato più militarizzato del mondo.

Sono presenti campi di internamento, che si stima contengano dai 150.000 ai 200.000 prigionieri (circa lo 0,85% della popolazione) e che hanno riferito torture, omicidi, stupri, esperimenti medici, lavori forzati e aborti.

La situazione è peggiorata poi quando al potere è salito Kim Jong-un, il terzogenito del "Caro Leader" Kim Jong-il che da subito si è dimostrato belligerante ed ha mostrato i muscoli a tutti.

Nell'assistere a tali dichiarazioni, vengono in mente le profezie relativa ad una eventuale terza guerra mondiale che sembrerebbe inevitabile secondo il profeta Malachia, il quale prevedeva che la fine del mondo non sarà di natura astronomica o geologica o divina, ma provocata dall’uomo.

A tal proposito, il problema potrebbe riguardare non tanto un'eventuale guerra fra le due Coree, quanto un intervento di Cina ed in seguito Russia e Usa. Ricordiamo che molti conflitti sono sono cominciati fra piccoli stati e le superpotenze fornivano inizialmente gli armamenti per poi passare all'intervento, come in Vietnam.