Ennesimo episodio di violenza ai danni di un conducente di un Autobus, in questo caso sulla tratta Brescia - San Colombano. Il conducente è stato aggredito con pugni e testate per avere chiesto ad un immigrato se possedeva il biglietto, dopo che questo aveva rivolto insulti ad altri passeggeri e sputato per terra all'interno dell'autobus. E' bastata la semplice domanda per fare scattare la violenta aggressione, ed il malcapitato ha dovuto fare ricorso alle cure del pronto soccorso, dove gli sono stati applicati sette punti di sutura in corrispondenza di un sopracciglio.

Paura sull'autobus

A raccontare cosa è accaduto sono stati alcuni passeggeri presenti a bordo del mezzo quando è scattata l'aggressione. Appena è salito a bordo ad una fermata lo straniero ha iniziato ha assunto un comportamento aggressivo e nervoso, ha rivolto insulti ad altri passeggeri e ha sputato per terra. Quando l'autista si è reso conto che il giovane stava creando problemi e impaurendo i presenti, anziché fare "orecchie da mercante" ha deciso di intervenire. Si è avvicinato al giovane e gli ha chiesto di esibire il titolo di viaggio, al che l'immigrato ha risposto con violenza. Ha cercato di dargli una testata, che l'autista è riuscito ad attutire, per poi essere raggiunto da una raffica di pugni al volto, che lo hanno lasciato in una maschera di sangue.

Una violenza gratuita e senza senso. Alcuni passeggeri si sono alzati dai propri posti per intervenire a difesa del malcapitato autista, e l'aggressore si è dileguato.

Autista, un mestiere sempre più difficile

Fare il conducente del pullman in Italia, specie in certe città ed in certe tratte, sta diventando sempre più difficile.

Casi di aggressione finiscono sovente alle cronache, e negli ultimi anni i casi sembrano aumentati. Su alcune linee gli operatori durante i turni notturni lavorano con la paura. In Italia a differenza della maggioranza degli altri paesi europei i conducenti dei mezzi pubblici generalmente non controllano i biglietti, e quando questa misura è stata proposta - per esempio a Roma - i sindacati di categoria si sono opposti adducendo ai problemi di sicurezza che questo avrebbe comportato per gli autisti.

Il modello inglese

In alcuni paesi europei, per esempio nel Regno Unito, aggredire il personale dei mezzi pubblici o avere altri comportamenti anti sociali a bordo dei mezzi di trasporto pubblico è considerato un reato grave, con pene molto severe per i trasgressori. Così come hanno dovuto affrontare e risolvere il problema degli hooligans negli stadi, gli inglesi in passato si sono trovati a farei i conti anche con i casi di aggressioni e altri problemi di sicurezza nei mezzo di trasporto pubblico. Garantire la piena sicurezza ai passeggeri dell'utilizzatissimo sistema di trasporto pubblico londinese era una priorità, e alla prova dei fatti ci sono riusciti.