Un furgone durante il giro di consegne con una manovra alquanto azzardata ha letteralmente demolito l’arco, costruito nel 1400, che per balbiana (Brescia) era un vero e proprio simbolo.

Il giovane autista di origine indiana, al suo sfortunatissimo primo giorno di lavoro, era visibilmente scosso, non ha comunque fortunatamente riportato nessun tipo di ferita.

Gli ingenti danni verranno presumibilmente ripagati dalla nota azienda di consegne, proprietaria del veicolo e datore di lavoro dell'autista.

Il percorso, in entrata per chi proviene da Desenzano del Garda (Brescia), è stato liberato dalle antiche macerie.

Si attendono nel frattempo informazioni sulle iniziative che il comune deciderà di attuare per questo grave sfregio alla piccola frazione bresciana, gli abitanti sono pronti ad organizzare un comitato per la ricostruzione in tempi abbastanza rapidi dell’arco di Balbiana.

I precedenti

Quello di Balbiana non è il primo caso di un pezzo di storia distrutto o lesionato dalla poca attenzione dei cittadini, con incidenti che talvolta raggiungono livelli da film comico.

La “Statua della gatta” di via S. Andrea nel centro storico di Padova, di epoca medioevale e famosa per vari aneddoti storici, legati ai vari domini e leggende popolare, venne abbattuta da un furgone in zona ad accesso limitato, nel settembre 2013.

Solo lo scorso anno invece a Casalgrande, un automobile si schiantò in una rotonda dividendo in due parti l’opera “Nuvola di Ceramica” costruita per l'appunto da materiali ceramici in una rotatoria della Pedemontana, dell'artista giapponese Kengo Kuma.

Anche fuori dal bel paese avvengono incidenti più o meno gravi, ha dell’incredibile quello successo a Kuzbass quando un uomo visibilmente ubriaco distrusse il monumento di Lenin per farsi un selfie con il rivoluzionario russo. Cercando di rimediare al disastro combinato, l'uomo ha cercato poi di riattaccare i pezzi della statua, non riuscendo nell'impresa ha così deciso di scappare, poco dopo venne rintracciato e condannato e a ripagare i danni.