Il 31 agosto ValterBirsa era in macchina diretto aBrescia. Dopo unastagione con poco gloria tra Genoa e Torino, aveva trovato l'accordo perfirmare con le "Rondinelle". A metà strada la chiamata di Preziosi che lo "dirottava"al Milan nell'ambito dell'affare Antonini.

Ieri, e questisono gli "sliding doors" della vita, proprio il trequartista di riserva(neanche seconda, ma quarta dopo Kakà, El Shaarawy e tra poco Honda) ha siglato il gol della vittoriacontro la Sampdoria.

Questo dà l'ideadel valore attuale del Milan; squadra contratta, lenta e senza cambio di marcia(ieri come in tutte le altre partite della stagione); la mediocrità degliavversari (2 soli punti fino ad ora) ha aiutato la squadra rossonera che nelprimo tempo non ha praticamente mai tirato in porta.

La squadrablucerchiata ha invece avuto un'occasione d'oro su calcio d'angolo con Costa(il giustiziere del Milan l'anno scorso proprio a San Siro) che in mezzo all'areacompletamente solo (altra piacevole abitudine dei difensori rossoneri di nondifendere sui calci piazzati) ha sfiorato il palo.

Nel secondotempo Birsa sblocca subito la partitacon un preciso sinistro dal limite dell'area su assist di Robinho (più ispirato del solito e l'unico in grado di portare ideead una manovra sempre prevedibile).

Il gol perònon cambia le dinamiche dell'incontro; Milan al piccolo trotto eSampdoria incapace di proporsi in avanti. Sempre Robinho conferma la sua cronica allergiaal gol, sbagliandone uno a porta spalancata su invito di Poli.

La Sampdoria,nonostante i cambi di Delio Rossi, non affonda e non tira mai in porta; ilMilan pur soffrendo porta a casa la partita e ha anche la soddisfazione dimantenere la porta di Abbiatiinviolata e in questo periodo è già qualcosa.

Positivioltre al già citato Robinho, anche De Jong per la corsa sempre lucida e itanti recuperi, Poli per i continuiinserimenti, Birsa oltre che per il gol,anche per le numerose iniziative e Mexesche ha diretto bene la difesa e ridotto a poca cosa Gabbiadini e il subentrato Petagna.

Da rivederecome al solito Matri che sempre conla testa bassa ha inciampato su ogni pallone, Zapata che non è sembrato sempre concentrato e Zaccardo impreciso con i cross.

Una vittoriasofferta ed un Milan sempre malato che ha bisogno per poter puntare perlomenoalla zona Champions della fantasia di Montolivoe Kakà, nonché del peso specifico inavanti di Balotelli.