Un "nuovo" scandaloso comportamento del politico di turno (o,comunque, di un suo collaboratore) riempie le cronache: a Napoli, la procuraindaga sulla gestione dei biglietti di tribuna vip (mica di curva B) cheil Calcio Napoli deve riservare settimanalmente al Comune di Napoli, in forzadi un comma della convenzione per la gestione del S. Paolo, sottoscritta dallasocietà con l'Ente.

In breve, per far accedere gratis "parenti, amici, ed amici degliamici", qualcuno li trasformava ogni settimana in meritevoli studentidelle scuole napoletane: tutti molto studiosi, tanto che alcuni, in pochesettimane, hanno frequentato 3-4 scuole e licei diversi.

Lasciamo, in questa sede, le valutazioni sui fatti specifici agli inquirentied ai lettori, ma riteniamo giusto sollevare una questione (che non è un mero"principio") ponendoci alcune domande:

  • perché la società calcistica deve essere costretta a consegnare centinaiadi tagliandi (del settore più ambito, tra l'altro...) ad un Ente pubblico, amargine di una concessione?;
  • perché un assessore dovrebbe avere diritto ad una dotazione personale di20 biglietti (come dichiarato dalla stessa persona indagata)?;
  • perché l'Ente ritiene di dover inserire una simile clausola in uncontratto che ha per oggetto la gestione di un bene pubblico?;
  • visto che il Calcio Napoli non fa beneficenza, a cosa rinuncia l'Ente incambio di quei biglietti?

Le risposte potrebbero essere tante e, per molte di esse, la chiave di lettura"autentica" potrebbe venire dalla consultazione del testo integraledella famosa Convenzione.

In quel documento, però, non troveremmo certamente scritto che l'assessoredi turno (o il suo collaboratore, dei cui comportamenti il politico deverispondere) possa utilizzare quei biglietti a suo piacimento.

E qui vengono i cattivi pensieri: i meno giovani ricorderanno qualchevecchio politico che, per legare i "clientes", distribuiva pacchinatalizi ovvero, prima delle elezioni, una scarpa o mezzo (nel senso fisico dimetà) biglietto da mille lire, riservandosi di completare l'omaggio dopo ilvoto.

La politica, evidentemente, si aggiorna solo sui mezzi di"pagamento": è facile immaginare che, se tu mi garantisci l'ingressogratuito allo stadio in tribuna vip (ma, per tanti meno abbienti tifosi,forse basterebbe anche la curva B...), quando andremo a votare, io mi ricorderòdi te.

Come se ne esce?

Sembrerebbe abbastanza semplice proporre l'immediata revisione dellaConvenzione, abolendo i biglietti omaggio.

Chi vuole andare allo stadio paghi: paghino anche i politici di turno, chedel S.Paolo non sono i proprietari e quindi non possono pretendere balzelli"ad personam" dal concessionario.

Se il controvalore dei biglietti, poi, risultasse collegato ad un contenimentodel costo della concessione, si trasformi quell'anomala fornitura di tickets inun incremento del costo per la società, ed il Comune destini il nuovo introito,ad esempio, a migliorare la manutenzione dei luoghi intorno allo stadio: lacittà, ed il quartiere in particolare, potrebbero solo ringraziare.

Sindaco De Magistris e presidente De Laurentiis: se ci siete, battete uncolpo e date un bell'esempio di recupero dell'eticapolitico-imprenditoriale (va bene anche se in ritardo).