Dopo le polemiche degli ultimi quindici giorni, conla trasferta vietata agli Ultras Oplontini, richieste addirittura didelucidazioni in parlamento al Ministro degli interni, interventi disenatori e di cantanti pseudo-neomelodici immolatisi per la causaoplontina, arriva la gara dell'anno. La gara che si aspettava incittà, a dire la verità, da oltre un ventennio. Nemmeno contro laCavese, per lo spareggio di due anni addietro, si era visto unpubblico così numeroso. Addirittura supporters provenienti daPalermo, hanno riempito la Gradinata Est; altri provenienti daCaltanissetta si trovavano in tribuna.
Una Curva Sud così gremitanon si vedeva da quell' Akragas – Calitri del 1992 e lo spettacoloche i ragazzi della Sud hanno dato è stato di quelli che ti aspettiper una gara del genere, che mai si era visto comunque anche quandoin curva sud c'erano gruppi storici quali la Fossa dei Giganti o iFedayn.
Il colpo d'occhio che concede l'Esseneto, qui adAgrigento definito "Il Tempio", è da categoria superiore, senzadubbi, meritevole per questo pubblico caloroso e voglioso diriscatto. In uno stadio di una città dimenticata dai politici ormai"appoltronati" a Roma, lo spettacolo e la sportività oggi hannospinto l'Akragas di Mister Rigoli a mettere sotto il Savoia capolistafin dalla prima giornata; una squadra ammazza-campionato, costruitaper stravincere il girone I del campionato di Serie D, ma che non èmai riuscita ad impensierire il giovane portiere biancoazzurroValenti.
Le occasioni sono state unidirezionali, l'Akragas ha fattola partita ed ha avuto più occasioni sicuramente, ma che non èriuscita a concretizzare con il bomber ragusano Nicola Arena, piùvolte davanti al portiere Maiellaro classe '94, sicuramente ilmigliore in campo tra i biancoscudati, e che è riuscito a stregareil fantasista akragantino.
Il migliore in campo tra i biancoazzurri invece nonsi può ricercare tra i vari singoli, diciamoci la verità, oggi isingoli non hanno fatto la differenza perché oggi il migliore incampo dell'Akragas è stato il gruppo per intero, Valenti compreso,anch'egli come gli altri 5 mila uno spettatore in campo, anche se al30' del secondo tempo su Meloni ha avuto il sangue freddo di nontuffarsi e di rimanere in piedi fino all'ultimo.
Diciamo che oggi Mister Feola ha vinto contro MisterRigoli, sebbene le reti inviolate non la diano vinta a nessuno. Feolaed il suo "arrocco corto" hanno bloccato una meritevole Akragas.Il Savoia arroccato dovrebbe ammazzare il campionato, quindi.
La vera vittoria è stata in realtà della Curva Sudche con una coreografia d'altri tempi e forse d'altri stadi hariempito d'orgoglio i presenti, e gli oltre 34 metri di striscioneche è stato spiegato all'inizio del primo tempo, con la curva checantava "gigante tu per me sei l'unico mio amor, ti porterò persempre nel mio cuor", ha emozionato non poco Tribuna e Gradinata,che ormai non sono più abituate a questi sapori.
Dalla curva hanno cantato per quasi tutta la gara, esportivamente la squadra ospite è stata applaudita a fine gara, così come ormai è consuetudine ad Agrigento.
Ed èstato applaudito anche il capitano Francesco Scarpa, seppure duranteil terzo tempo abbia cercato la rissa con il difensore centraleakragantino Astarita, non riuscendoci.
Queste le due formazioni scese in campo. Perl'Akragas: Valenti, De Rossi, Parisi, Aprile, Vindigni, Astarita,Assenzio, Giuffrida, Saraniti, Arena, Savanarola . Per il Savoia1908: Maiellaro, Petricciuolo, Viglietti, Manzo, Stendardo, DeLiguori, Tiscione, Ruscio, Del Sorbo, Scarpa, Esposito.
Ammoniti: Savanarola e Vitale per l'Akragas. DeLiguori e Del Sorbo per il Savoia.