In una domenica sera più autunnale che primaverile, si consuma all'Olimpico di Roma l'ennesima occasione persa dalla Lazio per riagganciare un posto in campionato valido per l'accesso alla prossima Europa League. Adesso il duo formato da Parma e Inter è lontano 5 punti; niente è ancora perso, vero, ma il primo tempo praticamente regalato alla formazione rossonera non è di buon auspicio. Contiamo poi anche ormai quella che possiamo definire con molta tranquillità una guerra a viso aperto tra il pubblico biancoceleste e il presidente Lotito che di certo non aiuta moralmente la squadra ad esprimersi al meglio in casa.

Da queste premesse non può che venirne fuori una partita dove a farla da padrona è la voglia di non prenderle, si assiste quindi ad una gara accesa sia a livello nervoso ed agonistico (qualche scintilla qua e là) ma che a livello di occasioni da rete lascia ben poco a desiderare. Il primo vero squillo si ha solo sul finire del primo tempo quando una respinta della difesa del Milan viene raccolta sulla sinistra da Radu che prontamente rimette in mezzo per la testa di Novaretti che avrebbe la gioia del suo primo goal italiano, se non fosse che il gioco fosse stato già fermato per un fuorigioco di rientro di Biava che copre la visuale a Mexes.

Sembra un primo tempo destinato a terminare 0-0, quando dal nulla su un maldestro tentativo della coppia Biava-Novaretti di rinviare la palla questa finisce sui piedi di Kakà che crossa in mezzo e trova la fortunosa, quanto mai decisiva, deviazione di Konko che beffa Berisha.

Nel secondo tempo la partita sembra avere subito un altro piglio con la Lazio che ringhia furiosa su ogni pallone e trova il meritato pareggio al 61' con Gonzalez che sfrutta un'imbucata di Biglia dalle retrovie e di testa trafigge un impotente Amelia. Il goal sembra dare maggior forza e freschezza alla Lazio che prende letteralmente d'assalto la retroguardia di Seedorf (a cui non sono stati fatti mancare "apprezzamenti" dalla Curva Nord per le parole dette dal tecnico rossonero in occasione della morte di Gabriele Sandri) senza però essere mai davvero pericolosa.

Sul finale di partita Seedorf gioca la carta Balotelli che non sembra gradire troppo in effetti l'entrata tardiva, nervoso e spesso provocatore, non ha il guizzo giusto; fino a quando la palla non gli capita sul destro con il quale distrugge la parte bassa del palo alla destra di Berisha senza trovare però la gioia del goal.

Sembra un'azione finita, ma sul rapido capovolgimento di fronte la Lazio potrebbe colpire in contropiede se solo Keita fosse stato più deciso nel servire l'inserimento centrale di Lulic.

L'ultimo vero squillo è della Lazio che con Candreva servito dopo una bella azione in orizzontale spara un bolide che si perde alto sulla traversa. Il pareggio, dunque, non accontenta nessuno: la Lazio vede il suo distacco rimanere invariato per la zona Europa League; il Milan dà, forse, addio definitivamente ad ogni ambizione europea. Unica nota positiva è che Seedorf interrompe la sua striscia negativa che durava da 4 partite, Champions con l'Atletico Madrid compresa.

Ultima nota: la battaglia di nervi tra Lotito e la tifoseria laziale sembra non avere fine, con i tifosi che per tutto il primo tempo hanno chiesto più volte al presidente di farsi da parte e nella ripresa lasciando un corposo spicchio di curva vuoto. A conti fatti siamo così: Curva Nord 2 Lotito 0. La partita è appena agli inizi.