Tutte le storie, anche quelle più belle, sono destinate ad avere un finale. Questo succede per ogni rapporto umano, da quello amoroso a quelli professionale. Ed entrambi gli aspetti si intrecciano nella storia tra l'Inter e il suo capitano storico Javier Zanetti. Perchè quello tra Zanetti e l'Inter, intesa non solo come società, ma come universo, non è una semplice storia sportiva e professionale. C'è di più. Molto di più.

L'ultima bandiera - In un calcio dove si dice oramai da anni che le "bandiere" non esistono più e tutto è in mano a giocatori mercenari e ai loro multimilionari contratti, Javier Zanetti ha rappresentato e rappresenta l'eccezione alla regola: dal 1995 all'Inter e ultimo rappresentante di una stirpe di giocatori simbolo come Maldini e Del Piero, che ora non esistono più.

La partita d'addio - E così, stando alle indiscrezioni del quotidiano "Tuttosport", la società neroazzura avrebbe già iniziato i preparativi per salutare degnamente il suo ultimo capitano nonché uno dei giocatori più presenti e rappresentativi della storia, non solo dell'Inter, ma dell'intera Serie A italiana. La festa d'addio è programmata per il prossimo 10 maggio, ultimo match casalingo dei neroazzurri. Il capitano Zanetti, smessi i panni di calciatore, sarebbe già pronto a iniziare una nuova avventura in qualità di dirigente.

Il giocatore argentino, classe 1973, dal suo approdo a Milano, ha disputato ben 612 partite, segnando 12 reti. Il calcio italiano si prepara dunque a celebrare degnamente uno dei suoi massimi protagonisti, esempio sul campo e fuori.