Sky contro Mediaset: la sfida per l'acquisizione dei diritti televisivi inerenti le partite della Serie A per il triennio 2015 - 2018 si infiamma e volano accuse e sospetti reciproci. Addirittura, nei giorni precedenti, lo scontro è arrivato anche in diretta Tv quando, durante i programmi di approfondimento sui Mondiali, Ilaria D'Amico sulle frequenze di Sky, e Mino Taveri su quelle di Mediaset, hanno lanciato frecciate non tanto velate ai rispettivi concorrenti. Sul tavolo balla circa un miliardo di euro che dovrebbe finire nelle casse della Lega calcio, e di conseguenza ai club della Serie A.

Nei prossimi giorni, proprio la Lega dovrà annunciare chi avrà vinto il bando per la trasmissione delle partite per i prossimi tre anni, oppure annullerà la gara, con la conseguenza di numerosi ricorsi e battaglie legali. Le enormi cifre in ballo fanno venire l'acquolina in bocca ai vari presidenti dei club della massima serie italiana, perché finirebbero nelle loro tasche, e dunque darebbero una spinta al calciomercato, bloccato in Italia dai conti in rosso di quasi tutte le società.

Sky e Mediaset si stanno fronteggiando senza esclusione di colpi. La prima sostiene di essersi accaparrata due lotti su cinque, cioè quelli legati ai match delle otto squadre più importanti, presentando un'offerta astronomica che prevede l'investimento di 355 milioni l'anno per il satellite e 425 per il digitale terrestre. L'azienda del biscione, però, accusa gli avversari di aver violato la legge Melandri e la regola del "nessuno può vincere tutto". Se la situazione dovesse essere questa, dalla prossima stagione calcistica ci si dovrebbe abbonare a Sky per vedere Juve, Milan, e le altre squadre più blasonate, mentre per seguire Lazio, Fiorentina e le neopromosse si dovrebbe scegliere Mediaset.

In altre parole, Sky avrebbe la gestione assoluta delle "grandi" sia sul satellite che sul digitale terrestre. La piattaforma satellitare sostiene di non aver infranto le regole perché ha seguito la norma secondo la quale vince chi presenta un'offerta maggiore, pacchetto per pacchetto. Andrea Zappia, amministratore delegato di Sky, nei giorni scorsi ha incontrato il premier Matteo Renzi, al quale ha ribadito la piena regolarità dell'offerta della sua azienda nella gara per l'acquisizione dei diritti Tv legati alla Serie A. In particolare, Zappia avrebbe sottolineato come, mentre Sky ha rispettato tutte le leggi, Mediaset invece avrebbe vincolato la sua proposta per l'acquisizione dei diritti riguardanti le squadre "minori", all'aggiunta di un pacchetto riguardante le otto big per il satellite o il digitale terrestre. Questa, secondo Zappia, sarebbe una proposta condizionata e "vincolante", vietata dalla legge. Sky sta facendo di tutto, dunque, per vincere il suo scontro sui diritti con Mediaset, soprattutto per prendersi la rivincita dopo che l'azienda televisiva del biscione è riuscita a strappargli i diritti per la messa in onda della Champions League.