Lo spot della Roma per la campagna abbonamenti 2014-2015 e per la partecipazione alla prossima Champions League ha aperto un dibattito piuttosto aspro all'interno del Comune capitolino. Dallo scorso anno, la società giallorossa ha rispolverato l'immagine della lupa per lanciare gli spot inerenti il tesseramento dei tifosi. Nella scorsa stagione fu lanciato lo slogan: "Nessuno ha più fame di noi" che accompagnava un branco di lupi verso un campo di calcio, e nessuno protestò perché lo spot si legava bene alla voglia di rilanciarsi del club dopo le nefaste annate precedenti. Quest'anno, invece, le cose sono cambiate e piovono polemiche, con il calcio che tristemente sfocia nell'ambito della politica e dello scontro fra partiti.
Lo spot per la campagna abbonamenti della stagione che sta per iniziare recita un: "la caccia ricomincia, unisciti al branco" con i lupi ancora una volta a farla da protagonisti. Ancora più esplicito il riferimento alla ricerca di "nuove prede" quando si parla del ritorno in Champions League. Questa scelta non è andata giù a Luca Giansanti, capogruppo della lista Marino, il quale ha accusato la Roma di aver realizzato uno spot che inciterebbe alla caccia. Su Facebook, Giansanti si chiede quanto sia opportuno avere sui mezzi pubblici degli slogan che esalterebbero la caccia e la ragione del branco, un messaggio di cui il politico mette in dubbio la finalità educativa.
Non si sono fatte attendere le repliche in ambito politico. Per il Nuovo Centro Destra è intervenuto Marco Pomarici, il quale ritiene che le affermazioni di Giansanti siano un mezzo per accattivarsi il sostegno dei tifosi (e quindi elettori) della Lazio. Ed ecco dunque che, dai lupi della Roma, si passa all'aquila laziale. Dal Partito Democratico, l'ambientalista Athos De Luca sposta l'attenzione proprio sui biancocelesti considerando una "caccia innocua" quella di cui parla la Roma nei suoi spot e attaccando invece la condizione di cattività in cui viene tenuta Olimpia, l'aquila che quando la Lazio gioca in casa viene fatta volare intorno allo stadio.
L'attacco a Giansanti è stato portato anche dal presidente del Pd di Roma, Tommaso Giuntella, il quale considera da "bar sport" le critiche del collega di Lista Civica e si scaglia contro il partito che avrebbe al suo interno alcuni esponenti pronti a criticare spesso e volentieri il Comune di Roma e l'amministrazione capitolina. Anche Gianni Alemanno ha voluto dire la sua, sostenendo che la sinistra, siccome "non riesce a risolvere i problemi", si soffermerebbe a discutere delle squadre di calcio e dei loro tifosi con "astrusie mentali e schemi ideologici". Insomma, uno spot legato strettamente al calcio e al simbolismo della squadra della Roma, in un attimo si è trasformato in terreno di scontro politico.