L'esordio non sarà stato dei migliori, ma quella del Napoli sarà sicuramente una stagione da grande protagonista. O almeno è quello che sperano i tifosi partenopei, rimasti delusi dall'ultima campagna acquisti dove, in maniera del tutto oggettiva, non sono giunti nel capoluogo campano giocatori di fascia elevata. De Guzman su tutti ha forse impressionato di più: l'esordio con goal vittoria contro il Genoa ha riacceso un minimo l'entusiasmo, ma l'opaca prestazione al San Paolo contro il Chievo Verona - senza dimenticare il fatto che il centrocampista è entrato a partita già in corso - ha fatto tornare i tifosi partenopei con i piedi per terra.

Difficile, quest'anno, lottare per lo scudetto? Forse, viste le prestazioni di Juventus e Roma, ma non bisogna mai dimenticare che la lotta per il campionato è appena cominciata, e ciò che conta è sapere, alla lunga, conservare le energie ed usarle nei momenti giusti.

Diverso invece il discorso per quanto riguarda le coppe europee. Il Napoli, eliminato in malo modo dalla Champions League, questa sera farà il suo esordio nell'Europa League contro lo Sparta Praga, un club che ha scritto la storia del calcio del suo paese. E' infatti la società più titolata della Gambrinus Liga, massima divisione del calcio ceco, con 35 titoli nazionali, 15 coppe nazionali e 3 Mitropa Cup. Non di certo una fortezza in campo europeo, ma nemmeno una squadra da sottovalutare.

Ancor di più se gli azzurri scenderanno in campo con un fitto turnover - le probabili formazioni parlano di Britos a sinistra e Gargano a centrocampo, oltre alla probabile assenza di Higuain per un lieve infortunio - che costringerà la squadra a rivedere i propri schemi tattici. E restando sempre nell'ambito della formazione, c'è chi ancora si chiede per quale ragione il 4-2-3-1 tanto amato da Benitez non sia ancora stato sostituito con il più convenzionale - e a detta di molti utile - 4-3-3, che maggiormente si adatterebbe - sempre secondo molti - alle caratteristiche tecniche dei giocatori attualmente in forze al club partenopeo.

Non ci resta dunque che aspettare, per quanto riguarda la formazione, ma una riflessione su quanto vale la partita di questa sera è d'obbligo. E' la prima del girone di qualificazione, quindi in termini di punteggio non vale molto. Perdere oggi significherebbe semplicemente dare di più nelle gare mancanti, ma è chiaro che non complicherebbe tantissimo il percorso azzurro.

Una sconfitta verrebbe però percepita come una disfatta del progetto Napoli. Da Mazzarri a Benitez, dall'allenatore che ha condotto gli azzurri prima in Europa League, poi in Champions, a quello che ancora oggi viene chiamato il mago delle Coppe ma che con il Napoli non è riuscito a fare praticamente nulla di più del suo precedessore - in termini di risultati -, i tifosi sembrano oramai stanchi di aspettare. Vogliono vincere, e vogliono farlo quest'anno. Che sia l'Europa League o il campionato, fatta eccezione per la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana, trofei oramai avvezzi al club azzurro, i tifosi vogliono una vittoria. E deluderli, soprattutto dopo un mercato così poco emozionante, nella stagione che a detta di De Laurentiis doveva essere quella del trionfo, potrebbe segnare una rottura insanabile tra una parte fondamentale del movimento calcio Napoli e la società.

Senza dimenticare le voci di una possibile cessione del club da parte del patron Aurelio, forse stanco di investire - poco e male - in un progetto che, più di così - con queste premesse - non può crescere.