Tre campioni:stesso destino. Incredibile come la sorte abbia riservato a tre fuoriclasse delnostro calcio lo stesso percorso accidentato, falcidiato dagli infortuni. Sono tre giocatorifortissimi, degli autentici fenomeni. Ronaldo,Roberto Baggio e Giuseppe Rossi. Solo il terzo è ancora in attività, ma lasua strada calcistica sembra segnata dagli stessi problemi al ginocchio destro. Essi hanno segnato (e stanno segnando tutt’ora)la storia della Serie A. Lo testimonia anche il fatto che Baggio e ilbrasiliano hanno avuto l’onore di alzare il Pallone d’Oro, il massimo riconoscimento individuale per uncalciatore. 
Ripercorriamo le fasi, cominciando da:
RONALDO 
Era il 1999, vestiva la maglia dell’Inter,in un contrasto di gioco subì unalesione parziale al tendine rotuleo del ginocchio destro. Seguirono ben seimesi di riabilitazione prima del rientro in campo. Poi quella partita contro laLazio, che molti ricorderanno. Era una sfida di coppa Italia, la semifinale. Ilbrasiliano arrivato a ridosso dell’area di rigore compie un doppio passo, unadelle finte del suo repertorio, e un nuovocrac. Stavolta la sentenza non lascia appello: rottura totale. Dopo un lungo stop, il fenomeno, è tornato agiocare e a segnare molti gol con la maglia di top club europei, come il RealMadrid. E a vincere un campionato delmondo con il suo Brasile, nel 2002. 
ROBERTO BAGGIO
La sua storia è anch’essa molto conosciuta. Il divin codino ha infiammato i cuori di molti appassionati. Il suoinfortunio fu proprio all’inizio, rischiandodi compromettere una delle carriere più importanti del calcio italiano. La suafu una rottura del legamento crociatoanteriore e del menisco, a pochi giorni dalla firma del contratto con laFiorentina nel 1985. Tornò in campodopo molto tempo, ma il solito ginocchio fece ancora crac, e per lui iniziò il secondo calvario. Nonostante ciò, Baggioè riuscito a giocare ad altissimilivelli fino al 2004, quando a 38 anni, chiuse la carriera con la magliadel Brescia. 
GIUSEPPE ROSSI
Questa, invece, è storia attuale. Ilprimo infortunio col Villareal, un annodi stop. La voglia di rivincita con la magliadella Fiorentina, un inizio di stagione col botto, fino a quel maledetto 4 gennaio. Di nuovo ilginocchio. Di nuovo uno stop. Poi ilrientro a Moena, la voglia di stupire ancora. Ma forse proprio quella voglia didimostrare ancora una volta le sue qualità lo ha portato a fermarsi di nuovo. Addiritturasi è parlato di fine carriera, maPepito, sa che non è finita. Lo testimonianole storie di Ronaldo e Baggio: anche dopo infortuni di grave entità si puòtornare a scrivere la storia in qualsiasi competizione, a qualsiasi livello. 
Quindi, in bocca al lupo Pepito, Firenze e tutti gli amanti del calcio, tiaspettano!