Nato a Rio il 17 febbraio 1982, alto 1,89 x un peso forma di 88 kg che oggi è solo un ricordo, un mix di potenza e velocità, Adriano (Leite Ribeiro) aveva tutto per diventareun top player; i suoi esordi all'Inter sono rimasti scolpiti nella memoria. In un mondo del calcio che si muove a ritmi sempre più vertiginosi, dove la maggior parte dei giocatori finisce per essere dimenticata, lui è uno di quelli che davvero bucava il video lasciando ricordi incancellabili perché quando partiva in progressione dava veramente l'idea di poter entrare dentro la porta travolgendo qualsiasi ostacolo come un bulldozer.



Il suo soprannome diventò presto l'Imperatore. Anche 48 gare con la maglia verdeoro e 27 gol per lui, la vittoria in Coppa America nel 2001 e in Confederations Cup nel 2005. In tanti ci hanno creduto, perfino la Roma, che accettò la scommessa in una fase particolarmente incerta della sua carriera.

Oggi Adriano ha 32 anni ma è vittima della sue umane debolezze, in perenne lotta con la bilancia. Stava per ripartire da una squadra di B francese a conferma del credito internazionale del quale godeva (negli ultimi anni ha galleggiato tra Corinthians, Flamengo e Atletico PR). Ora l'ex bomber non deve difendersi dal terzino di turno ma dal Ministero pubblico dello Stato di Rio davanti ad accuse infamanti: associazione al traffico di stupefacenti.





Ovviamente tale accusa deve essere provata e fino a condanna è doveroso considerate l'ormai ex Imperatore Adriano non colpevole. Tutto nasce da una compravendita di una moto intestata a una parente di tale Paulo Rogério de Souza Paz, una sorta di boss locale dell'area di Vila Cruzeiro che diede i Natali al calciatore.

Ero tra quelli che era convinto che Adriano sarebbe diventato un campionissimo ma le straordinarie promesse degli esordi sono state disattese e la morale di questa storia è che per diventare grandi non basta fisico e talento.





Per la cronaca le sanzioni potrebbero essere pesanti ma al momento è soprattutto il ritiro del passaporto che preoccupa Adriano visto che dovrebbe andare a giocare in Francia. Il calciatore potrà comunque far valere le sue ragioni difensive nelle competenti sedi.