All'inizio quel che colpisce del Ferraris di Genova è il numero di tifosi albanesi presenti sugli spalti che superano di gran lunga quelli italiani in un clima comunque tranquillo. Anche se la finalità di questo incontro era quella di raccogliere fondi per le popolazioni alluvionate, è inevitabile analizzare la prova di questa Italia B rivoluzionata da Antonio Conte rispetto all'impegno con la Croazia. Quello che non è mancato è stato l'impegno sia tra i giocatori schierati dal primo minuto che tra quelli subentrati.
La convocazione in massa di giocatori appartenenti alle società della città della Lanterna, Genoa e Sampdoria, è sembrata un po' una mossa di marketing a fin di bene per invogliare i genovesi ad assistere all'incontro ed in sostanza ad auto-finanziarsi.
I ragazzi che giocano abitualmente in questo stadio hanno dimostrato sul campo di meritare la maglia azzurra, almeno per la tenacia ed il rispetto delle consegne avute da Conte.
Nota positiva l'esordio del difensore del Sassuolo Acerbi che, con una grande dimostrazione di carattere, ha debellato la malattia che lo stava affliggendo conquistando meritatamente questa convocazione. I migliori attaccanti sono stati Cerci ed Okaka mentre gli altri hanno impensierito raramente la solida difesa albanese. Il voto dei centrocampisti raggiunge la sufficienza, senza infamia e senza lode. I difensori in difficoltà con Bonucci sufficiente per l'esperienza mentre De Silvestri e Moretti sotto la sufficienza per aver commesso qualche errore di troppo.
I portieri avvicendatisi non sono stati molto impegnati, Sirigu ha commesso qualche leggerezza mentre Perin è rimasto inattivo.
Conte ha replicato bruscamente in sala stampa alle critiche, ricordando che dopo sei partite la squadra da lui diretta è imbattuta con cinque vittorie ed un pareggio, scagliandosi a parole contro coloro i quali continuano a parlare di Balotelli invece di valutare quello che il mister sta cercando di fare per creare un gruppo vincente dopo il clamoroso "flop" ai mondiali.
La qualità del calcio italiano in questo momento è piuttosto scarsa ed una vittoria sull'Albania migliore degli ultimi anni, che ha vinto in Portogallo e pareggiato in Francia, con una squadra nuova di zecca va accettata con tutti i pregi ed i difetti che si porta dietro.
L'Italia è quella rivoluzionata da Antonio Conte con un modulo di partenza 4-3-3.: Sirigu in porta; De Silvestri, Bonucci, Moretti e Antonelli in difesa; Aquilani, Parolo e Bertolacci a centrocampo; Cerci, Destro e Giovinco di punta.
Nel secondo tempo sono subentrati Perin, Acerbi, Bonaventura, Gabbiadini, Okaka e Matri. L'Albania di Gianni De Biasi risponde con un modulo 4-5-1 : Berisha in porta; Hysaj, Cana, Mavraj e Agolli in difesa; Abrashi, Memushaj, Lila, Kukeli e Lenianj a centrocampo; Cikalleshi in attacco. Nel secondo tempo anche De Biasi ha operato vari cambi.
La cronaca dell'incontro non vive di molte emozioni, tranne il gol e quelle generate da errori clamorosi. Nel primo tempo la squadra più pericolosa è l'Albania con una traversa di Cikalleshi ed un tiro di Memushaj. Gli azzurri rispondono con Cerci e Destro ma Berisha si dimostra sempre pronto. Nel secondo tempo emozioni all'inizio con Cerci che serve bene Destro e Giovinco, poi Sirigu prima e Moretti poi che regalano palla agli avanti albanesi che sbagliano, infine arriva il gol di Okaka di testa deviato da Salihi. Tutto questo intervallato da tre invasioni di campo pacifiche da parte dei tifosi albanesi.