Comincia a delinearsi il bilancio della tragedia che domenica 28 dicembre 2014 ha colpito la nave traghetto Norman Atlantic battente bandiera italiana partita dal porto greco di Patrasso e diretta ad Ancona. Nella serata del 29 dicembre 2014 sono stati rinvenuti in mare due corpi che hanno fatto salire il numero delle vittime a dieci, ma il conto purtroppo sembra destinato ad aumentare poiché si parla ancora di quarantuno dispersi mentre le persone tratte in salvo, come dichiarato dal Ministro della Difesa Roberta Pinotti, sono quattrocentoventisette.

Stante questa situazione di incertezza le ricerche proseguiranno anche nella notte.

Questa mancanza di certezze è dovuta al fatto che la lista d'imbarco dei passeggeri non era certamente aggiornata, visto che sulla stessa non comparivano persone portate in salvo ed identificate mentre altre ancora potrebbero essere in mare. Per fortuna il comportamento esemplare dei soccorritori, che si sono prodigati per oltre ventiquattro ore in condizioni di tempo avverso e con visibilità zero, ha permesso di evitare che il numero dei decessi salisse vertiginosamente. Il comando delle operazioni era affidato alla nave della Marina Militare Italiana San Giorgio che ha fatto da base per gli elicotteri che portavano in salvo i passeggeri della Norman Atlantic.

Proprio da questi ultimi sono giunte le terribili testimonianze riguardanti uomini che picchiavano donne e bambini per essere salvati prima di loro dai mezzi di soccorso.

Inevitabile il confronto con un'altra tragedia del mare, il naufragio della Costa Concordia vicino all'Isola del Giglio avvenuto il 13 gennaio 2012, che causò la morte di trentadue persone e venne gestita in maniera a dir poco irresponsabile dal comandante Francesco Schettino che, da quel che è emerso, fu tra i primi ad abbandonare la nave ed i passeggeri al loro destino.

Invece, in questo caso il comandante della Norman Atlantic, lo spezzino Argilio Giacomazzi, è stato l'ultimo a lasciare il traghetto in compagnia di alcuni ufficiali.

A questo punto occorre restare in attesa, per chissà quanto tempo ancora, per poter fare un bilancio definitivo di questa tragedia del mare. Intanto sono già partite le inchieste delle procure di Bari, Lecce e Brindisi, per naufragio ed omicidio colposo che hanno posto sotto sequestro la Norman Atlantic.