Una partita emozionante e incandescente. Roma-Inter, posticipo domenicale della tredicesima giornata di serie A finisce 4-2 e i giallorossi tornano dunque a -3 dalla Juventus capolista. Le pagelle di Roma-Inter premiano soprattutto tra i giallorossi il match winner Pjanic, autore di una doppietta, il terzino sinistro Cholevas e Nainggolan, un giocatore insostituibile per il tecnico giallorosso Rudi Garcia. Ecco comunque le pagelle e i voti della Roma.

De Sanctis 6: non una serata tranquilla per lui, mette l'esperienza al servizio della squadra.

Maicon 6: chiaramente non può essere al meglio dopo il lungo stop. Fa quello che deve sul proprio binario.

Manolas 6: qualche imperfezione stavolta per il greco, ma gli va dato atto che di fronte aveva degli avversari davvero scomodi.

Astori 6: come il compagno di reparto non passa affatto una partita tranquilla, deve lottare e sgomitare fino al novantesimo.

Cholevas 7: il greco si toglie lo sfizio di segnare la sua prima rete con la maglia della Roma. E che gol! In crescita, ormai è chiaro che la fascia sinistra è sua.

Pjanic 8: magico. Il bosniaco è autore di una straordinaria doppietta. Il suo talento fa la differenza, la continuità sarà decisiva per arrivare allo scudetto.

Keita 6: il maligno viene preferito a De Rossi e lui non sfigura.

Si piazza davanti alla difesa e fa la sua parte. Dal 18'st De Rossi 6.5: entra nel momento più caldo della partita e sforna una prestazione sicuramente positiva.

Nainggolan 7: chi lo ferma? Ci crede e lotta come un dannato, azzanna le caviglie degli avversari e non molla nemmeno un pallone. Fondamentale per la Roma.

Gervinho 7: voto alto nelle pagelle di Roma-Inter per l'ivoriano, che sblocca la partita e ci mette come sempre l'anima con la sua velocità.

Totti 6: non una serata brillantissima, ma il capitano si mette al servizio dei compagni e cerca di illuminare il gioco. Dal 39'st Iturbe sv Qualche minuto sì, ma stavolta con la giusta concentrazione e la giusta voglia.

Ljajic 6: ormai Rudi Garcia lo manda in campo sempre dall'inizio e lui non sfigura nemmeno stavolta. Dal 18'st Florenzi 6.5: è un uomo ovunque. Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo.