Quella di Alvaro Morata è sicuramente una stagione diversa da tutte quelle che il giovane spagnolo ha già affrontato in passato. Trasferitosi dal Real Madrid dei Galacticos alla Juventus in estate, Alvaro si è trovato per la prima volta tutto solo a dover dimostrare quanto valesse, senza l'aurea protettiva dei blancos, dove sarebbe sempre rimasto "il bimbo". Una scelta difficile, ma che è risultata vincente e che lo ha portato a conquistarsi non solo la maglia della Roja, la nazionale spagnola, ma anche il popolo della Juventus.

Morata si è raccontato a goal.com, raccontando la sua esperienza italiana, il suo passato in blancos, le sue speranze per il futuro.

Un futuro che sembra divenire sempre più roseo per l'attaccante classe '92.

Un'esplosione recente. Se è vero che Morata sta dimostrando ora tutto il suo valore, ad inizio stagione sembrava proprio che Llorente fosse ancora avanti rispetto a lui, nelle gerarchie di Max Allegri: "È sempre difficile quando si cambia Stato, cultura, anche il calcio. Non è davvero stato facile per me. Sono arrivato a Torino e mi sono subito infortunato, e quando succede perdi il ritmo e bisogna ricominciare tutto da capo. In più ho dovuto resistere al dolore al ginocchio e, ovviamente, mi sono dovuto integrare con i compagni. Ora va meglio, è il processo di adattamento".

Un adattamento difficile. L'impatto che Morata sta avendo sulla Juventus è innegabile.

Lo spagnolo è al centro del progetto, ma c'è qualcuno in particolare che lo aiutato nel suo ambientamento nella "Vecchia Signora": "Llorente. È con lui che parlo un sacco, non mi fa mancare niente e mi da tantissimi aiuti, consigli. Sarò sempre grato a Fernando, non è facile trovare persone come lui, sopratutto nel calcio. Entrambi siamo attaccanti, a volte gioca lui a volte io, ma mi ha trattato da amico." Chi è certamente importante nella sua maturazione, è il Mister Allegri: "Lui mi ha dato una fiducia pazzesca, esattamente come tutti i dirigenti.

Sono felicissimo alla Juventus, mi hanno dato totale fiducia in me, anche se non ho fatto 25 goal l'anno scorso, anche se non ero titolare, anche se non ero il più importante della mia squadra. Era sono contento, sto rispondendo alla fiducia che mi hanno dato.

Sulla Spagna e il Real Madrid. Morata è diventato una colonna anche della Roja, la nazionale spagnola.

"Con Sergio Ramos e Casillas ho un rapporto speciale, mi guardano in maniera particolare da quando ho cominciato ad allenarmi con la prima squadra, sei anni fa. Ho tanti amici in nazionale, mi sento a mio agio". Sul Real, invece, Morata è certo che i blancos non si siano pentiti della cessione: "No, certo che no. Forse alcuni tifosi, ma il calcio è così e sono andato alla Juve. Dal Real non mi hanno chiamato per farmi i complimenti per la convocazione, solo alcuni ex compagni". E la strada fatta da Alvaro, adesso, inizia ad essere tanta: "Vedere da dove sono partito, e dove sono arrivato, mi incoraggia a lavorare ancora di più".

Infine, ancora sulla Juventus. Juve che quindi è ancora in corsa su tutti i fronti, ma anche se arrivasse solo solo Scudetto, Morata non si scomporrebbe: "No, non sarebbe assolutamente un fallimento vincere solo il tricolore.

Al contrario, sarebbe storico. La Juve ha vinto tre Scudetti prima che arrivassi io, e ora possiamo fare ancora la storia. Non potrebbe mai essere un fallimento. Ma comunque è vero, ora siamo li e dobbiamo puntare a vincere tutto. Prima pensare alla Coppa Italia, a ribaltare il risultato con la Fiorentina, poi la Champions. Perché non sognare?". Intanto, l'urna di Nyon ha decretato il Monaco come prossimo avversario dei bianconeri: "Ci sono buone possibilità di passare, non bisogna sottovalutare nessuno. Ma siamo consci della nostra forza e sappiamo di avere la possibilità di passare giocando come sappiamo. Certo che avrei voluto il Real Madrid, sarebbe bello giocare al Bernabeu. C'è tempo.."; intanto, le voci di mercato su Pogba e Tevez non si fermano, ma Morata è certo: "Sono tra i migliori giocatori del mondo. Carlos ha fatto una partita allucinante l'altra sera. Pogba può vincere il Pallone d'Oro un giorno, arrivare al top".

Destino che condividerà con lui, Alvaro Morata. Il 9 della nazionale Roja.