In Francia i numeri del Coronavirus continuano a salire, ma nonostante ciò, un quarto dei 10.000 mercati alimentari francesi riaprirà questa settimana, o ha già riaperto ieri 30 marzo, sotto rigorose condizioni sanitarie, soprattutto nelle città di medie dimensioni. Una misura che dovrebbe consentire ad alcuni produttori di vendere formaggi, salumi o asparagi dopo il blocc conseguente all'epidemia di coronavirus.
Francia: riaprono mercati alimentari in piccole località dopo il blocco per emergenza Covid-19
La stragrande maggioranza dei mercati riaperti hanno meno di dieci commercianti e si trova in piccole località, ma anche in alcune importanti agglomerazioni come Lille, Rennes, Clermont-Ferrand o Grenoble, ha dichiarato la Federazione nazionale dei mercati e il Ministero dell'agricoltura e cibo, secondo quanto riportato da LeParisien.
Al contrario, fino ad oggi 31 marzo, in dieci regioni non è stata concessa alcuna esenzione per la riapertura: Parigi, Hauts-de-Seine, Seine-Saint-Denis, Haut-Rhin, Bas-Rhin, Haute-Marne, Hautes-Alpes, Var, Haute - Corse e Guyana.
Quando tutte le attività non essenziali per il funzionamento del Paese in Francia furono chiuse il 14 marzo, i mercati alimentari erano rimasti aperti, essendo considerati come una priorità per continuare ad assicurare il sostentamento alle popolazioni confinate. Nonostante ciò, dopo solo dieci giorni, il governo di Macron tornò sui suoi passi il 24 marzo, ordinando la chiusura totale al fine di limitare il più possibile il contagio. In particolare, la diffusione sui social network di folle che si accalcavano nei mercati parigini di Aligre e Barbès aveva portato le autorità sanitarie ad aumentare le restrizioni.
La stessa sindaco di Parigi Anne Hidalgo aveva chiesto la chiusura di tutti i mercati di strada, ancor prima della decisione del governo.
Epidemia Covid-19: per i mercati riaperti disposte rigide regole sanitarie
Lunedì scorso, la riapertura di un quarto dei mercati è stata consentita grazie a una deroga, dopo lo sviluppo di una guida alle buone pratiche sanitarie creata venerdì in collaborazione tra quattro ministeri (ovvero quello della Salute, dell'Agricoltura, dell'Economia e degli Interni), la federazione dei mercati della Francia, l'unione agricola Fnsea e altre organizzazioni di produttori come la Confédération paysanne, in particolare.
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"Siamo lieti che la situazione sia vantaggiosa per i piccoli produttori in modo che possano vendere la loro produzione localmente, ma i commercianti delle più grandi aziende, nei mercati, sono un po' dimenticati. Quando vediamo che le grandi città come Rennes limitano il numero di operatori a 15 mentre normalmente sono 300, si nota un problema”, ha dichiarato Monique Rubin, presidente della Federazione dei mercati della Francia.
"Se fossimo certi che questa situazione non cambiasse per otto o quindici giorni, lo accetteremmo, ma abbiamo ancora settimane di reclusione davanti a noi", ha aggiunto, chiedendo maggiore flessibilità per i commercianti che, proprio come la grande distribuzione, devono essere in grado di "nutrire la popolazione" ad oggi confinata.